Fedele a Microsoft da oltre venti anni, Satya Nadella potrebbe presto sedere sulla poltrona che fu di Steve Ballmer e ancor prima di Bill Gates.
Quarantasei anni, vicepresidente della divisione Cloud ed Enterprise della casa di Redmond, Nadella metterebbe fine alla ricerca del nuovo Ceo che si protrae fin dalle dimissioni di Ballmer avvenute ad agosto dello scorso anno.
Secondo Bloomberg, voci confermate anche dal New York Times, Nadella sarebbe uno dei “candidati più forti” sebbene la decisione non sia stata ancora formalizzata.
GLI STUDI E LA CARRIERA
Indiano classe 1967, una laurea in Engineering in Electronics and Communication conseguita nel Paese di origine presso il Manipal Institute of Technology, un Master of Science degree in Computer Science dell’Università del Wisconsin e uno in Business Administration dell’Università di Chicago.
Nel 1992 ha lasciato Sun Microsystems per approdare in Microsoft dove ha ricoperto prima il ruolo di senior vice presidente dell’R&D della divisione Online Services e di vice presidente della divisione Microsoft Business, per diventare poi presidente dell’allora divisione Server and Tools Business.
GLI SFIDANTI
Fino a qualche tempo fa il più chiacchierato per la guida di Microsoft era Alan Mulally, attuale CEO di Ford che preferì però tirarsi fuori dai giochi. In lizza per il ruolo di Ceo di Microsoft restavano Tony Bates, responsabile della divisione Skype di Microsoft, Kevin Turner attuale direttore operativo della società e Stephen Elop, Ceo di Nokia. A questi Bloomberg aveva aggiunto anche il nome di Hans Vestberg, CEO di Ericsson.
CHE FINE FARA’ BILL GATES?
Gates, che ha preso molto a cuore la ricerca del nuovo Ceo, tanto che secondo alcune indiscrezioni pubblicate sul sito specializzato Re/code si è vociferato che volesse riprendere le redini dell’azienda, potrebbe vedersi sfilare il ruolo di presidente. Secondo Bloomberg, infatti, che cita “persone informate dei piani di Microsoft”, John Thompson, già dirigente di grandi aziende del settore hi-tech come Symantec ed IBM, potrebbe prendere il suo posto.