Mi è penoso assistere allo spettacolo di Renzi e Landini che flirticchiano: c’è stato chi ha consigliato al Sindaco di farsi aiutare dal Sindacalista, nell’affrontare le questioni del lavoro, perché l’approccio di quest’ultimo sarebbe anti-ideologico o chissacché. Potrà anche darsi, e mi sbaglierò io: però, quel signore continua a sembrarmi il residuo di qualche “democrazia popolare” del passato. Poi, quali sarebbero le basi della loro collaborazione? Lavorare ai fianchi la CGIL, assieme? Liberale il primo, o presunto tale: e l’altro? Uno che considera il liberismo un crimine contro l’umanità, su per giù; che è il più ruffiano imbonitore che si sia mai visto calcare le platee televisive; che eccelle nell’affermare, sontuosamente, ciò che è necessario, ai fini della preservazione dell’umana decenza, di fronte al parterre di ospiti che sarebbero, nessuno escluso, tutti irrimediabilmente rovinati e corrotti dalla frequentazione del Potere, nonché schiavi, evidentemente foraggiati, del Moloch capitalista.
Arriva lui, allora, che tutti redime e giudica, con vocione implacabile, e con la smorfia facciale di uno al quale sia stato pestato un callo, e sgorgano gli applausi, attesi e potenti, liberatori.
Gli accordicchi tattici con personaggi del genere non eravamo d’accordo che fossero “vecchia politica”? Così, tanto per saperlo, poiché mi piacerebbe vederci chiaro, ora che tutto è così Giovane e Nuovo.