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Il golf dei “vip” non va in buca

I “vip” non mettono mano al portafoglio e uno dei golf più prestigiosi d’Italia, quello di Cortina d’Ampezzo, finisce a gambe all’aria. Qualche giorno fa, infatti, si è tenuta a Longarone nello studio del notaio Elisa Piccolotto un’assemblea straordinaria della Cortina srl proprietaria del celebre circuito golfistico ampezzano, durante la quale è stata deliberato di presentare al tribunale domanda di concordato preventivo “in continuità” in base all’articolo 160 della legge fallimentare.

Durante l’assemblea guidata dal presidente Lino Belli è stato reso noto che “la situazione economica e finanziaria della società richiederebbe continui apporti finanziari per essere in grado di adempiere regolarmente alle proprie obbligazioni”. Inoltre “per incrementare il volume d’affari e superare il punto di pareggio economico, si rende indifferibile l’esecuzione di un progetto d’investimento che consenta la realizzazione di un percorso da golf a 18 buche, adeguato per gli standard dei circuiti internazionali di elevato livello con l’ottenimento di sponsorizzazioni da player di caratura internazionale e presenza di un maggior numero di giocatori paganti”.

Serve quindi, denaro contante. Ma Belli ha stigmatizzato come “gli impegni finanziari assunti dai soci non sono stati totalmente mantenuti e conseguentemente la società non dispone né dei mezzi sufficienti a far fronte alle scadenze relative alla gestione corrente né della provvista necessaria per il pagamento di interessi e rate dovute in conto capitale alle banche”. Scartata dai socio l’ipotesi liquidazione, ecco quindi inevitabile l’avvio del concordato. Sottoposto ad alcune condizioni: il rilascio dell’autorizzazione comunale ad edificare una nuova club house con la partecipazione al completamento dell’investimento da parte del comune di Cortina, l’ottenimento dei permessi e di adeguati impegni da parte dei soci.

Quest’autunno il golf ampezzano aveva battuto nuovamente cassa presso i soci, varando una ricapitalizzazione da 4,6 a 6,8 milioni di euro, pari a 2,1 milioni di valore nominale con un sovraprezzo di altri 2 milioni. Nel dettaglio la singola quota da sottoscrivere sarà di 35.000 euro. L’aumento di capitale non è però andato in porto, esattamente come quello di pari entità lanciato a dicembre 2011.

Gli azionisti del golf di Cortina sono volti noti dell’imprenditoria e della finanza: da Giuliano Adreani (Publitalia 80) a Guido Barilla, da Roberto Bertazzoni (Smeg) ai fratelli De Rigo, da Andrea De Vido di Finint a Giuseppe Gazzoni Frascara, da Vittorio Grilli (ex dg del Mef) all’editore Carlo Perrone, da Paolo Scaroni (ceo Eni) a Maurizio Tamagnini, capo del Fondo Strategico Italiano, fino al regista Carlo Vanzina e Lorenzo Sassoli De Bianchi (Valsoia). Nel 2012 il golf di Cortina ha perso 769mila euro: il rosso è stato rinviato a nuovo aggiungendosi ai quasi 2 milioni di perdite rivenienti da esercizi precedenti, a fronte dei quali stanno 1,8 milioni di riserva sovraprezzo azioni.



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