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La guerra puerile ai dirigenti statali

Serpeggia nelle file del “nuovo che avanza” una ingenerosa polemica contro l’alta dirigenza ministeriale come se essa fosse il covo della conservazione e della resistenza al cambiamento. In particolare, queste critiche sono rivolte alla Ragioneria generale dello Stato e al controllo che questa benemerita istituzione esegue tramite la “bollinatura” delle norme di spesa per certificarne la copertura.

Nella mia esperienza di parlamentare sono stato più volte testimone della essenzialità di questa funzione. È veramente inquietante,allora, la pretesa di mettere a rischio strumenti fondamentali di garanzia, per di più in violazione delle riforme della PA degli anni ’90; ed è singolare che, dopo anni di gogna, si torni a riconoscere una patente di superiorità alla politica a prescindere dalle competenze e dall’esperienza, qualità su cui farebbe aggio essere giovane o donna.

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