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Il colpo finale al Cnel

Spesso la via dell’inferno è pavimentata da buone intenzioni. Pochi avevano in simpatia il Cnel da quando sono diventati pubblici sulla scarsa produttività ed il perdurante assenteismo di alcuni “consiglieri” specialmente di una delle parti sociali. Ma ’Il colpo finale è stato assestato da una lettera che alcuni consiglieri (senza consultare i colleghi) hanno inviato al Presidente dell’organo ed a Palazzo Chigi.

Nella lettera si sostiene che data la delicata situazione solo i vertici delle confederazioni avrebbero dovuto avere contatti con i piani della politica e con i media. La lettera era vergata nel tono dell’’ordine del giorno Grandi’ con il quale, il 25 luglio 1943, si chiedeva a Mussolini di rendere i propri poteri al Re a ragione della “delicata” situazione militare.

Alcuni consiglieri del Cnel (l’idea era di mettere il bavaglio anche a loro) la hanno definita nazi-mao dalla pubblicità di un quotidiano romano che fa bella mostra in alcuni manifesti sul Lungo Tevere. In breve anche all’interno del Cnel è piaciuta a pochi, secondo rumors interni alla struttura; numerosi consiglieri hanno fatto sapere tanto alla Presidenza del Consiglio quanto al Quirinale che si era trattato di iniziativa di poche teste calde (a difesa degli assenteisti cronici) – da non prendere in considerazione proprio mentre il Presidente ed i Vice Presidente del Cnel stavano discutendo con Governo e Presidenza della Repubblica una riforma dell’istituzione sulla base di uno schema prodotto da Tiziano Treu.

La lettera è piaciuta ancora meno a Palazzo Chigi ed al Quirinale: come ci si può proporre come espressione della “democrazia economica e sociale” cercando di tappare la bocca alla Presidenza dell’Istituto ed ai 61 Consiglieri (su 66) che hanno appreso dai giornali il contenuto del documento?

Ove ciò non bastasse da oltre un anno alcuni ministeri (e soprattutto chi ha il compito della spending review) aspetta il secondo stadio di un documento di Osservazioni e Proposte sulla valutazione della spesa. Il primo è stato approvato dall’assemblea del Cnel nel dicembre 2012 ed è stato apprezzato anche a livello internazionale, assicurano alcuni addetti ai lavori di ambienti governativi. Ma sino ad ora il lavoro è bloccato dalla “non collaborazione” di una delle parti sociali che brilla per assenteismo. A Via Venti Settembre ed a Via Molise, oltre che a Palazzo Chigi, si sono sciolti gli ultimi dubbi sull’utilità di Villa Lubin e si è pensato che sarebbe meglio venderla perché se ne faccia un hotel de charme di gran lusso.

Miracoli del calendario: dal 25 luglio si è arrivati in dieci giorni all’8 settembre!

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