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Come mai i bond italiani sono appetibili?

In area euro ieri è proseguita la fase di calo sui titoli periferici grazie al flusso di acquisti da parte degli investitori anche alla luce della revisione al ribasso dell’inflazione core europea a marzo. Il dato è stato rivisto allo 0,7% dallo 0,8%, aumentando l’importanza del dato di aprile in pubblicazione a fine mese per tentare di determinare il timing d’intervento della BCE. Confermato allo 0,5% invece il dato generale sull’inflazione.

LA RICHIESTA DEI BTP

Forte richiesta per il BTP Italia a 6 anni che ha chiuso l’offerta retail con una raccolta di oltre 10 Mld€. Oggi il collocamento riservato agli istituzionali è stato chiuso anticipatamente alle 9.40 con ordini pari a 10,5 Mld€. La Francia emetterà tra 7-8Mld€ di bond tra cui un nuovo 2 anni e tra 1-1,5Mld di titoli indicizzati all’inflazione. Ieri gli acquisti sono stati particolarmente elevati sui titoli portoghesi con il tasso decennale calato ai minimi da fine 2009 al 3,74%. Il decennale italiano ha toccato un nuovo minimo storico sotto al 3,10% con lo spread in lieve calo alla luce del lieve rialzo dei tassi tedeschi. In Ucraina proseguono le tensioni con scontri che coinvolgono altre aree dell’Est Ucraina. Secondo Interfax la Tymoshenko ha chiesto l’introduzione dello stato d’emergenza in tale area per consentire un intervento militare senza limitazioni. Qualora fosse implementato ci potrebbe essere il rinvio delle elezioni presidenziali del 25 maggio.

QUI USA

Negli Usa la seduta di ieri ha visto i tassi governativi piuttosto stabili in un contesto positivo dei mercati azionari. Il tasso decennale dopo una iniziale fase di rialzo ha chiuso intorno al 2,63% favorito probabilmente dalle dichiarazioni della Yellen. Il governatore FED ha infatti ulteriormente riassicurato gli operatori sul timing di una manovra sui tassi d’interesse dichiarando che maggiore è la distanza del tasso di disoccupazione ed inflazione dai livelli obiettivo auspicati, più a lungo la FED è probabile che lasci invariato l’attuale livello dei tassi. Secondo il governatore infatti entrambi gli indicatori si trovano ancora distanti da tali livelli, inoltre pressioni inflattive non sembrano esserci alla luce del basso tasso di crescita dei salari. Sul fronte macro, la produzione industriale di marzo ha registrato un rialzo dello 0,7% m/m, superiore alle attese, ma in rallentamento dalla crescita rivista al rialzo dell’1,2% fatta segnare a febbraio. Al suo interno emerge una contrazione della produzione nel settore auto, mentre un contributo positivo è giunto soprattutto dai settori minerario ed utility. Indicazioni positive giungono anche dal rapporto Beige book pubblicato dalla FED dal quale emerge un miglioramento dell’attività manifatturiera ed una ripresa dei consumi nella maggior parte dei 12 distretti oggetto del rapporto.



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