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Perché la consultazione on line di Renzi è solo una renzata

Riceviamo e pubblichiamo

Anche i sassi hanno oggi capito quale sia la “tecnica politico-massmediatica” di Renzi.
Si tratta di un gioco infinito di rilanci, su temi nuovi che facciano dimenticare i progetti precedenti, o abbandonati o pesantemente modificati in corso d’opera o fuori tempistica.

RIFORMA CONTINUA (A PAROLE)

Riforma elettorale, riforma del Senato, cancellazione delle Province e del CNEL, taglio delle prebende dei superburocrati, 80 euro a 10.000.000 di soggetti ma taglio sostanziale al welfare pubblico (in modo indiretto, con i 2,1 miliardi di euro di risparmi obbligati per il 2014).
Un mare di temi, un mare di problemi, un mare in tempesta, con qualche gorgo parlamentare già visibile e qualche altro in arrivo.

LA SOSTANZA CHE MANCA

Nessuna delle scadenze iniziali è stata rispettata, ma – dopo 70 giorni – il Premier di turno ha cambiato idea: non importa più la tempistica, ma la sostanza degli atti.
Ma è proprio la sostanza degli atti che manca, in attesa degli 80 euro per tanti italiani…
Intendiamoci. Noi siamo profondamente convinti che questo Paese vada drasticamente cambiato: nelle regole di funzionamento (a partire dalle semplificazioni e dalla trasparenza), nell’invadenza e nei costi della politica, nei connubi tra finanza e politica, nell’assetto della Pubblica Amministrazione.

LA POSIZIONE DI CONFEDIR

A proposito di quest’ultima, dopo le nuove esternazioni di Renzi e della Madia e dopo le risposte dei Sindacati Confederali, riteniamo doveroso fare sentire la voce della CONFEDIR, ossia della Confederazione autonoma della dirigenza pubblica.
Che la P.A. vada riformata, è una cosa ovvia, che la CONFEDIR chiede da anni, senza alcun riscontro….Che di una riforma della P.A. ci sia bisogno, l’hanno detto in tanti: Craxi, Berlusconi, De Rita, Brunetta. Oggi tocca a Renzi.

CHE COSA DICE LA LEGGE BRUNETTA

Riuscirà, Renzi, dove gli altri hanno fallito? Non sappiamo se Renzi abbia letto (o meno) la “legge Brunetta”; non sappiamo se Renzi e la Madia siano in possesso del testo integrato del decreto legislativo 165/2001 e s.m.i., testo senza il quale si corre il rischio di una nuova legge (o di un nuovo decreto delegato) sovrapposta e distonica a norme precedenti.
Consigliamo a Renzi ed alla Madia di procurarsi un siffatto testo integrato, che noi della CONFEDIR abbiamo autonomamente allestito tempo fa, con un’azione supplettiva rispetto a quello che avrebbero dovuto fare precedenti Ministri e precedenti Presidenze del Consiglio dei Ministri.
A Renzi ed alla Madia, comunque, la CONFEDIR è disponibile ad inviare una copia.

LE RENZATE GIA’ PREVISTE

Dalla lettura dello stesso, gli attuali governanti potranno vedere che molti dei “44 punti” citati il giorno 30/04/14 sono già previsti dalle norme esistenti.
Ne ricordiamo alcune: assunzione, incarichi/funzioni/responsabilità della dirigenza; mobilità volontaria ed obbligatoria (Art.29bis-31-32-33-34-34bis-); aspettative e permessi sindacali (Art.43 e 50), definite con CCNQ tra ARAN e Confederazioni sindacali rappresentative; controllo della spesa (Art.58-59-60-61).

IL NODO DEL RUOLO UNICO

Per quanto riguarda il ruolo unico dei dirigenti, sommessamente ricordiamo che detto ruolo è già in essere in 4 Aree dirigenziali , ossia nelle Aree II (Regioni-E.Locali), III (Medici e veterinari),IV (altri dirigenti sanitari) e V (scuola).
Un ruolo unico manca invece nelle aree I (Ministeri), VI (Ag.Fiscali ed EPNE), VII (Università), VIII (Presidenza del Consiglio dei Ministri), Enti ex.d.lgs.165/01 (ENAC,CNEL etc).
La prima domanda, importuna ma pregnante, è allora questa: ce la farà, Renzi, a sconfiggere le resistenze unite di ministeriali, universitari, superburocrati ed alti tecnici del fisco?

CHI CONTROLLA IL CONTROLLORE

La seconda domanda, altrettanto importuna e pregnante, è questa: “Le regole ci son, ma chi pon man ad alle?” In Italia le regole spesso esistono, ma – quando esistono – sono spesso disapplicate. Anche quelle relative alla P.A. ed alla dirigenza della P.A.

Ed allora, non c’è solo un problema di regole (semplici, chiare, inequivoche, non interpretabili ) ma di chi le deve applicare. Chi controlla il controllore?

LE ALTRE RENZATE

Altre ipotesi renziane sono realmente innovative: l’abolizione del trattenimento in servizio (che, però, contrasta con la legge Fornero e con una serie di norme pattizie); il divieto di cumulare incarichi plurimi ( che, però, dovrebbe valere in primo luogo per i Consiglieri della Corte dei Conti, del Consiglio di Stato e per i Magistrati…); l’abolizione dei segretari comunali (?!?); la riorganizzazione delle Autorità indipendenti; la riduzione delle Prefetture a 40; la fusione tra ACI-PRA-Motorizzazione; la riduzione del 50% dei permessi sindacali.

COME CAMBIARE LE REGOLE SINDACALI

Su ogni singolo punto, potremmo discutere, in modo pacato e positivo.
Per quanto riguarda gli aspetti sindacali, Noi ribadiamo che sarebbe molto bello se tutte le “regole di vita “ dei sindacati e delle Confederazioni fossero riscritte e ridefinite, ma con un accordo tra le parti, poi da trasformarsi in legge.
Oggi, qualunque scelta unilaterale del governo e del parlamento su questi aspetti sindacali sarebbe da considerarsi invece una forzatura, pericolosa. Nonché in contrasto con il CCNQ che l’ARAN e quasi tutte le confederazioni dirigenziali (tranne la CONFEDIR) sottoscriveranno lunedì 5 maggio, presso l’ARAN.
Evidentemente l’ARAN era all’oscuro del “piano Renzi”…

CONCLUSIONE

In sintesi, se Renzi ci chiamerà, noi gli racconteremo le nostre proposte concrete. Diciamo fin da ora, invece, che non crediamo ad una “consultazione on-line” su un tema così cruciale, come quello relativo a nuove norme per una Pubblica Amministrazione efficiente/efficace e per una dirigenza pubblica che sia la spina dorsale di questo nostro tormentato Paese.

Stefano Biasioli
Segretario Generale CONFEDIR


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