Ad esclusione del Regno Unito e della sua azienda di riferimento, Bae Systems, che assieme a Dassault proporrà quasi sicuramente un proprio programma, Francia, Germania e Italia lavoreranno allo sviluppo di un drone europeo di nuova generazione, denominato Male2020.
ECCO IL PIANO
Il piano consegnato alle rispettive Difese da Airbus Defence and Space, Dassault Aviation e Alenia Aermacchi era nell’aria e arriva a 11 mesi dalla prima dichiarazione a favore dello sviluppo di un drone europeo – necessario a traghettare parte delle competenze tecnologiche più elevate acquisite dall’industria aeronautica europea – presentata in occasione del Salone Aeronautico di Parigi del 2013. La proposta consta di una prima fase di definizione e stabilisce ulteriori dettagli per un approccio comune.
LE FASI DEL PROGETTO
In particolare l’offerta – spiega Alenia Aermacchi in una nota – prevede una fase di definizione del progetto, già elaborata da team di sviluppo congiunti e supportata da un accordo industriale tra le tre aziende per la suddivisione degli investimenti e del lavoro per lanciare il programma Male2020. La fase di definizione prevede infatti che le tre nazioni mettano a punto, in collaborazione con le rispettive forze aeree e con l’industria europea, i loro requisiti per lo sviluppo di uno UAS europeo di classe Male (media quota-lungo raggio). Questa prima fase, se approvata, servirà ad “evitare costi di sviluppo aggiuntivi nel corso della successiva fase di produzione e a ridurre al minimo i rischi tecnici e finanziari”. A seguire, le nazioni interessate saranno poi chiamate a concordare le ulteriori fasi di sviluppo. Le aziende hanno indicato che una soluzione affidabile e certificabile potrebbe essere pronta per il 2020.
CHE COSA HANNO DETTO I NUMERI UNO
“La necessità di un drone europeo di tipo Male per le nostre forze armate è indiscutibile”, ha dichiarato Bernhard Gerwert, ceo Airbus Defence and Space. “Siamo fortemente motivati a portare avanti le trattative con le Difese e speriamo di poter presto lanciare la prima fase del programma”.“Si tratta di un’occasione unica – ha aggiunto Eric Trappier, ceo di Dassault Aviation, società già capofila del dimostratore tecnologico del Male Neuron – per sviluppare una risorsa strategica. Per la prima volta, con il programma Male2020, l’industria dà il via ad un progetto con un pieno accordo in merito alla generale suddivisione delle responsabilità”. Per Giuseppe Giordo, ad Alenia Aermacchi, questa è una chiara opportunità per le forze aeree di avvalersi di un sistema autonomo per la sorveglianza e in grado di rispondere ai requisiti operativi del futuro. “E’ questo il momento – ha dichiarato – di spingere la tecnologia oltre i livelli attuali e garantire così all’Europa la capacità di sviluppare una nuova generazione di sistemi aerei da difesa mantenendo nell’ambito della nostra industria l’attuale livello di esperienza”.