Il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e Cobat, Consorzio nazionale raccolta e riciclo, hanno firmato ieri a Roma l’Accordo Quadro di durata triennale che permetterà di individuare una tecnologia efficace, efficiente ed ecosostenibile per il riciclo e il trattamento delle batterie al litio.
LA DIFFUSIONE
Nonostante gli accumulatori al litio, poco noti fino a pochi anni fa, si siano rapidamente diffusi in tutto il mondo, al punto da essere inglobati oggi nella quasi totalità dei telefoni cellulari e delle auto elettriche o ibride di ultima generazione, non esiste ancora una tecnologia affidabile per il riciclo di queste pile.
L’ACCORDO
Cnr e Cobat collaboreranno per individuare soluzioni innovative e processi di lavorazione sicuri, che consentano il recupero completo dei materiali che compongono questo tipo di batterie, il cui elemento base è altamente infiammabile e, in particolari condizioni, a contatto con l’acqua funziona da catalizzatore, creando una miscela esplosiva di idrogeno e ossigeno.
I VANTAGGI
Secondo quanto dichiarato dal presidente del Cnr, Luigi Nicolais “L’accordo con il Cobat punta a realizzare un progetto di grande rilevanza tecnoscientifica che avrà ricadute positive per l’ambiente e per l’economia del settore”.
“Il nostro Consorzio ha l’obiettivo di consolidare anche per il futuro la sua posizione come sistema di riferimento nazionale nel segmento della raccolta e riciclo degli accumulatori, che negli ultimi anni assiste a un accelerato processo di innovazione tecnologica, con la comparsa sul mercato di accumulatori di nuova generazione, come a esempio gli accumulatori al litio”, ha spiegato il presidente Giancarlo Morandi.