In attesa della privatizzazione – il collocamento in Borsa di circa il 40% delle quote è atteso prima dell’estate – Fincantieri continua a chiudere operazioni commerciali.
L’OPERAZIONE TARGATA VARD
La controllata Vard, società norvegese quotata a Singapore, si è aggiudicata un contratto del valore di oltre 120 milioni di euro, per la costruzione di un’unità di supporto offshore per Island Offshore Group, già cliente dell’azienda. L’unità, il cui scafo sarà costruito in Romania, entrerà in flotta nel secondo trimestre del 2016. Si tratta del secondo ordine che Vard si aggiudica questa settimana e del decimo dall’inizio dell’anno.
IL CONTRATTO CON MSC
Ma non è tutto. Fincantieri ha anche firmato negli scorsi giorni con Msc Crociere un contratto per la costruzione di due navi da crociera più un’opzione, del valore complessivo di circa 2,1 miliardi di euro. Il prototipo di nave si chiama “Seaside” e “presenterà caratteristiche all’avanguardia – si legge in una nota del gruppo – e uniche nel panorama della cantieristica navale nel mondo, che daranno il via ad una generazione di navi da crociera capaci di riscrivere le regole dell’architettura del settore”.
LA TEMPISTICA
La consegna della prima unità è prevista per il 2017, mentre la seconda sarà consegnata l’anno successivo. Le nuove navi avranno una stazza di 154.000 tonnellate, potranno ospitare quasi 5.200 passeggeri, più 1.413 membri dell’equipaggio. “Grazie alla struttura innovativa”, scrive ancora Fincantieri, “le nuove unità potranno attraccare nei porti di tutto il mondo”. L’accordo arriva a poco tempo dal programma, da quasi 200 milioni di euro, per il rinnovo delle navi Armonia, sempre di Msc, da attuarsi nei cantieri di Palermo.
LO SCENARIO E LA PRESENZA DELLO STATO
Una volta quotata in Borsa, Fincantieri – come ha sottolineato più volte il governo e l’azionista Cdp – sarà comunque controllata dallo Stato, tramite Cassa depositi e prestiti (Cdp). Questo nei fatti potrebbe agevolare anche il fronte militare, ovvero la cosiddetta legge navale, una manovra ventennale da quasi 6 miliardi di euro per il rinnovo della flotta della Marina militare, approvata ma non ancora finanziata.