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Airi festeggia 40 anni di ricerca industriale italiana

La ricerca industriale italiana ha festeggiato ieri a Roma i primi 40 anni dell’Airi, l’Associazione Italiana per la Ricerca Industriale, nel corso della dodicesima edizione della Giornata AIRI per l’innovazione industriale.

IL DIBATTITO

Ad aprire i lavori della giornata presso gli Horti Sallustiani è stato il Prof. Renato Ugo, Presidente dell’associazione, seguito dagli interventi di Nevio Di Giusto, A.D. Centro Ricerche FIAT, Giovanni Lelli, Commissario Enea, Cesare Murgia, vice-presidente del Centro Sviluppo Materiali (CSM), Pietro Palella, A.D. STMicroelectronics.

Il dibattito, che ha visto la partecipazione di Daniela A. R. Carosi, della Direzione Generale per la Politica Industriale, la Competitività e le PMI – Ministero dello Sviluppo Economico, è stato moderato da Paolo Messa fondatore del mensile Formiche, che hanno messo in evidenza il ruolo di “opinion leader” dell’Airi e dei suoi Soci per sostenere lo sviluppo tecnologico del Paese.

L’OBIETTIVO DI AIRI

Nonostante la crisi degli anni ’90 e la grande crisi economica a partire dal 2008 la ricerca industriale italiana è sopravvissuta e talvolta anche cresciuta. In questo settore Airi svolge un’azione costante di pressione sulla pubblica opinione, sul mondo politico e sulle Istituzioni, affinché lo spirito della ricerca innovativa e del progresso tecnologico siano parti costitutive ed essenziali delle politiche del nostro Paese.

GLI INVESTIMENTI IN RICERCA

Nel corso della giornata è stato prodotto un quadro dell’evoluzione degli investimenti in ricerca in Italia dal 1980 ad oggi. Nel periodo 1980-2012 l’Italia ha incrementato in termini nominali, che però non tengono conto dei pesanti effetti dell’inflazione,  più di dieci volte l’investimento in ricerca scientifica e tecnologica. Si è passati da 1.5 del 1980 a 19.8 miliardi di euro del 2012. Sempre in termini nominali, la crescita più impetuosa degli investimenti si è avuta tra il 1980 e il 1990 (con picchi del 40% annuo) per poi stabilizzarsi tra l’1 e il 9% tra il 1991 e il 2010, e subire una pesante flessione al di sotto dell’1% nel biennio 2011-2012.

FONDI E FINANZIAMENTI

Secondo Airi la disponibilità di fondi e le modalità di finanziamento costituiscono vincoli ineludibili per le performances innovative delle imprese, soprattutto di quelle high-tech. Recentemente però nel periodo 2004-2010 solo in Germania, Giappone e Stati Uniti, gli stanziamenti pubblici per la Ricerca e lo Sviluppo industriale sono aumentati tra il 10 e il 35%, mentre Italia e Regno Unito mostrano un calo tra lo 0,3% e il 10%, e la Francia una crescita trascurabile (3%).  Un evidente indice della crisi del nostro Paese in termini di adeguamento della competitività tecnologica.

IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DI AIRI

“Osservo, non senza rammarico, che la ricerca,  ed in particolare la ricerca industriale e lo sviluppo tecnologico che sono il motore principe dell’innovazione, in grado di rilanciare concretamente le nostre imprese, non godono ancora della dovuta attenzione e rilevanza”, – ha sottolineato il Presidente di Airi Renato Ugo.

ILPREMIO OSCAR MASI 2013

I lavori si sono conclusi con la cerimonia di consegna del Premio Oscar Masi 2013, giunto oggi alla sua 30a edizione, dedicato al Professor Oscar Masi, uno dei fondatori dell’AIRI.

A ricevere il Premio dalla mani di Daniela A. R. Carosi, della Direzione Generale per la Politica Industriale, la Competitività e le PMI – Ministero dello Sviluppo Economico, Mauro Pontremoli, AD del CSM ed i ricercatori del centro di ricerca coinvolti nello sviluppo dell’innovazione in collaborazione con le acciaierie Arvedi.

LEGGI QUI IL MESSAGGIO DI GIORGIO SQUINZI PER LA GIORNATA AIRI



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