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Ecco perché Renzi ha vinto. Appunti semiseri…

1) Matteo Renzi ha vinto le elezioni europee perché non ha attaccato Silvio Berlusconi. Non è caduto nella trappola dell’ortodossia, nonostante pressioni della stampa amica e ha mantenuto fede alla disciplina che si è dato fin dall’inizio: non parlare dell’ex Cavaliere se non per lodarlo e legittimarlo. Così facendo ha dato una dimostrazione di forza e ha tranquillizzato i tanti moderati di sinistra, allergici a girotondi e vecchi riti.

2) Non ha dato retta a Eugenio Scalfari. A sentire il fondatore di Repubblica avrebbe dovuto baciare la pantofola ai sindacati ed entrare con il cappello in mano nel Pantheon della sinistra Italiana. Non ha seguito il consiglio. Vero che ha citato Berlinguer a un comizio, ma l’ha fatto solo per fare dispetto a Beppe Grillo e per strappare un applauso, che in Tv fa effetto. 

3) E’ un provinciale. Lontano a Roma, che in fondo non è riconosciuta come capitale da nessuno. Ma anche da Milano, città che non ha mantenuto le promessa di diventare locomotiva della modernizzazione italiana. A sentire i fiorentini, non è nemmeno di Firenze. Tutti pregi, in un Paese fatto di tanti campanili e nessuna vera metropoli.

4) E’ straitaliano. Chi, come il sottoscritto, ha alzato il sopracciglio vedendo i servizi dei telegiornali esteri che lo sfottevano per il gesticolare e l’inglese esibito ma poco accurato, non ha capito niente. E dire che il cucù a Merkel e il “mister Obama” di Berlusconi avrebbero dovuto insegnarci qualcosa.

5) Insomma, Renzi non è del Pd. Era l’accusa che gli muoveva l’apparato del partito, ne ha fatto un punto di forza, perfezionando il metodo Prodi: in Italia l’unico possibile partito di sinistra a vocazione maggioritaria deve avere l’organizzazione dell’ex Pci e un leader Dc.


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