Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l’articolo di Franco Adriano apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi.
È vero. I sondaggisti non ne hanno azzeccato molte in queste elezioni, tolto forse il dato sull’affluenza inferiore rispetto a quella delle scorse europee (58%). Secondo un giudizio relativo agli ultimi sondaggi pubblicati, prima del silenzio per legge (il 10 maggio), gli errori di previsione nell’ambito del 5%, dunque considerabili uno scostamento fisiologico, sono pochi.
IL TRAVASO DI ELETTORI
La causa del travaso di elettori moderati verso il Pd di Matteo Renzi, provenienti presumibilmente dalle formazione di Silvio Berlusconi e Mario Monti, sembra essere quella più evidente. Complice anche il clima di paura alimentato da Beppe Grillo, che ha finito per auto-penalizzarsi, ma comunque ha spinto molti elettori moderati a rivolgersi a Renzi.
SOPRAVVALUTAZIONI
Gli istituti di rilevamento statistico hanno tutti sopravvalutato Grillo (con uno scarto medio del 20%) e sottovalutato Renzi (in media del 25%), Così, come tutti hanno sopravvalutato Forza Italia (in media del 10% ). Si capisce: che cosa può esserci di più inconfessabile a un sondaggista del passaggio diretto da Forza Italia al Pd?
E anche Il caso di Scelta Europea, poi, merita menzione perché i sondaggisti all’unanimità l’hanno sopravvalutata (mediamente del 65%!). La formazione che faceva riferimento a Scelta civica di Monti si è quasi interamente travasata nel Pd: gli ex montiani dunque generalmente si riconoscono nel governo Renzi che forse sta riuscendo là dove le ambizioni riformiste del Prof si erano arenate (anche sulla base di una certa incapacità politica).
CURIOSITA’
Tra le curiosità più interessanti, le previsioni a cavallo della soglia di sbarramento del 4%. In molti (si veda la tabella sopra) hanno pronosticato con certezza l’esclusione di Fratelli d’Italia mentre sulla lista Tsipras solo i più accorti hanno previsto che la lista degli intelletuali di sinistra ce l’avrebbe fatta. La previsione più sballata per il Pd è di Tecné (29,8% ossia il 40% in meno), per il M5s è di Euromedia (25,9% ossia il 22% in più), per Fi è ancora di Tecnè (23,2% ossia il 27% in più). All’Istituto Piepoli spetta la palma: a Scelta europea ha assegnato il 3,5% (con uno scarto dell’80% sulla realtà). © Riproduzione riservata