Le elezioni che con altissima probabilità incoroneranno presidente d’Egitto il generale Abdel Fattah al Sisi sono state segnate anche da qualche nota critica.
IL TEMA DELL’AFFLUENZA
In primo luogo c’è il tema dell’affluenza. Con una mossa definita da molti osservatori “poco ortodossa”, le votazioni per le elezioni – racconta la Bbc – sono state prolungate fino a ieri, per cercare di incoraggiare la partecipazione popolare. Proclamando un giorno di festa che porta a tre i giorni di permanenza delle urne, le autorità hanno annunciato che si potrà votare per un’altra ora, e che chi non ci andrà sarà multato.
CLIMA SURREALE
L’iniziativa getta un ombra sul successo, ampiamente annunciato, dell’ex capo delle Forze armate e ministro della Difesa artefice della cacciata dei Fratelli musulmani.
“Allo stesso tempo – scrive l’inviato di Repubblica Alberto Stabile, rappresenta “un utile metro di giudizio per misurare quanto abbia effettivamente inciso l’ordine di boicottare le urne impartito dalla Fratellanza ai suoi seguaci” e seguito anche da “alcuni gruppi laici e liberali, come i giovani del Movimento 6 Aprile“. In mancanza di dati ufficiali, tuttavia – conclude Stabile -, “quello che abbiamo visto nei seggi elettorali di diversi quartieri, sembra suggerire un bassissimo grado di partecipazione ed un alto livello di militarizzazione del voto. Mai gente in coda in attesa di voltare, come invece succedeva nel 2012. Rarissimi i gruppi di donne festanti a scandire il nome del candidato favorito. Quello che salta agli occhi, invece, è lo schieramento a difesa dei seggi, con truppe speciali in divisa nera, armati di tutto punto e dal volto coperto, blindati, postazioni“.
L’ACCUSA DI BROGLI
Un clima che secondo alcuni analisti legittimerebbe alcune accuse, come quella dell’emittente televisiva Al Jazeera (considerata vicina ai Fratelli musulmani e già in passato dichiarata illegale nel Paese), che ha denunciato una serie di presunti brogli.
Tuttavia una missione di osservatori del Sahel e del Sahara ha dichiarato che le elezioni presidenziali egiziane sono in linea con gli standard internazionali. Il tasso di affluenza inoltre, secondo i delegati della missione, è da considerarsi “accettabile”. Secondo quanto riferito dalla Commissione elettorale suprema ieri sera i dati, ancora da confermare, indicano un’affluenza alle urne superiore al 37%. Secondo i delegati della missione sinora è stata commessa solo una piccola violazione del silenzio elettorale.