Una va in onda il martedì, l’altra il mercoledì sera. Entrambe su Sky Atlantic.
Una svela gli intrighi della politica alla Casa Bianca, l’altra narra la camorra in quel di Scampia e nelle sue propaggini.
Sono le serie tv del momento: “House of Cards” e “Gomorra. La serie”. L’accostamento, già adombrato in Rete, potrebbe sembrare forse eccessivo ma trova alcuni fondamenti.
Eccoli. Primo tra tutti, il tema del lato oscuro del potere.
DUE SERIE A CONFRONTO
House of Cards, il thriller politico con protagonista Kevin Spacey trasmesso in esclusiva dal colosso americano Netflix dal 1 febbraio 2013, e attualmente in onda sui Sky Atlantic, racconta la storia di Frank Underwood, un politico democratico senza scrupoli alle prese con i giochi di potere a Washington.
Basata sull’omonimo romanzo di Roberto Saviano, “Gomorra. La serie” precede di un giorno la programmazione della statunitense “House of Cards”. In onda dal 6 maggio 2014, la serie racconta le vicende del clan camorrista dei Savastano. (Leggi l’intervista alla protagonista femminile della serie Maria Pia Calzone).
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LA PROVOCAZIONE SU RADIO24
Il parallelo tra le due produzioni è nato da una provocazione lanciata dal giornalista del Sole 24 Ore Daniele Bellasio su Radio 24 durante una puntata di “Radiotube”, il programma radiofonico condotto da Bellasio e Marta Cagnola che racconta “l’imperdibile, l’imperdibilissimo e… il perdibile della settimana tra tv, web tv, social tv” e va in onda il sabato alle 18.00 e la domenica alle 15.00. (Ascolta la puntata del 24 maggio)
I COMMENTI SU TWITTER
Su Twitter intanto Bellasio ha aperto il sondaggio tra i “due miti delle serie televisive di questo periodo” che ha ricevuto già i primi responsi:
@dbellasio @HouseofCards @GomorraLaSerie @dburani83 @martacagnola io provincialissimo: @GomorraLaSerie
— claudiovelardi (@claudiovelardi) 29 Maggio 2014
I PUNTI DI FORZA
All’esordio della serie tutta italiana Bellasio ha commentato così sul suo blog la capacità di Gomorra:
“Quello che è riuscito, nella serie, è portare una telecamera all’inferno, a Gomorra, dove trovi anche alcune delle stesse debolezze del mondo emerso ma in una melma di pozzanghere acide che sciolgono nel nulla vite e ti fanno capire fin da subito che quello è un mondo sommerso, di sudore e piscio, di divani laccati oro continuamente rimandati indietro per paura che nelle molle si nasconda il tradimento”.
E in una conversazione con Formiche.net Bellasio è tornato sui punti di forza delle due produzioni che lo stanno appassionando: l’originalità tutta americana che parte dalla modalità di diffusione della serie affidata per la prima volta a una piattaforma come Netflix e un cast da Oscar per “House of Cards” e una produzione tecnicamente perfetta per “Gomorra. La serie” che ha sedotto anche il mercato internazionale.
Di quest’ultima ciò che lo intriga è soprattutto la sua vivacità: “Il fatto che ci siano più registi, più location, tanti personaggi, dà l’immagine di un lavoro di squadra di professionalità di qualità molto diverse, per cui oltre al racconto della serie in sé c’è il racconto di come la serie è avvenuta”, commenta il giornalista del Sole 24 Ore.
UNA GRANDE FAMIGLIA
A dare l’immagine del “gioco di squadra” ci sono su Twitter i protagonisti della serie, che insieme agli appassionati hanno prodotto dall’inizio della serie 13.000 tweet di cui più di 9.300 con hashtag #GomorraLaSerie. Il clima è quello della grande famiglia: gli attori pubblicano foto del set e si radunano a guardare le puntate quasi fosse la finale dei mondiali di calcio
A spalleggiarli c’è Saviano che si è prestato a un divertente sketch insieme al “sosia” Marco D’amore (Ciro)
Guarda il video di Roberto Saviano e Marco D’Amore