Servizio pubblico da tutelare o ricettacolo di privilegi e sprechi da “asfaltare”? Il match di pugilato che va in scena da qualche settimana, Renzi vs. Rai, divide e genera dibattito in rete.
VIVA LA RAI
C’è chi, come Leonardo Metalli del Tg1, si indigna per il “linciaggio mediatico” al quale sarebbero stati sottoposti in questo periodo i lavoratori del Servizio pubblico e promuove lo sciopero che il premier ha definito “umiliante”.
Anche l’editorialista di Repubblica Giovanni Valentini su Twitter manifesta i suoi dubbi sul disegno renziano:
La Rai va riformata, non indebolita o smantellata. Altrimenti, si fa il gioco della tv privata contro il pluralismo. Fuori la politica! — Giovanni Valentini (@GiovaValentini) 1 Giugno 2014
I PROPOSITIVI
Pippo Civati invita invece sul suo blog a un’altra forma di protesta: “Serviva, a mio avviso, uno “sciopero a rovescio”: dedicare cioè molto spazio l’11 giugno – magari una puntata serale di “Chi l’ha vista?” (la riforma) – per raccontare cos’è oggi la Rai, cosa sono i suoi bilanci, qual è il suo pubblico, come l’hanno ridotta i governi Berlusconi, quale riforma vera, profonda, incisiva si vuole, dall’interno, per fare più servizio pubblico, più cultura, più inchieste, un intrattenimento ed uno sport migliori, ecc”.
Una proposta più radicale quella della politologa Sofia Ventura che invita Renzi ad avere più coraggio:
Vendere Raiway?Un po’ poco,no? Vera rivoluzione nn sarebbe privatizzare Rai e mantenere 1sola rete pubblica? @matteorenzi #festivaleconomia
— Sofia Ventura (@Sofiajeanne) 2 Giugno 2014
I CONTRO
Privatizzare è la soluzione ipotizzata anche dal manager e imprenditore Chicco Testa, polemico sulla questione:
Dunque; l azionista taglia e la rai fa sciopero contro l azionista . Solo questo basta a far capire che casino e’ la rai . Vendere subitp
— chicco testa (@chiccotesta) 2 Giugno 2014
Suggerisce la marcia indietro ai lavoratori “ribelli” il renziano della prima ora Mario Adinolfi:
Fossi un giornalista Rai (e lo sono stato per 8 lunghi anni), lo sciopero dell’11 giugno lo cancellerei molto rapidamente. Usigrai, capisci?
— Mario Adinolfi (@marioadinolfi) 2 Giugno 2014