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Grillo e Farage, questione di feeling… e di soldi

Questione di feeling, certo. Ma non solo. Beppe Grillo e Nigel Farage si stanno simpatici, il loro pranzo a Bruxelles ha fatto scattare subito una reciproca sintonia.

LA SIMPATIA
Se nel Movimento 5 Stelle ci sono ancora molti dubbi sull’asse europeo con l’Ukip e resta aperta la porta a un’alleanza con i Verdi, il portavoce del movimento ha esplicitato la sua preferenza per il leader degli euro-scettici britannici. L’ha difeso pubblicamente, ha promosso lo statuto del suo partito sul suo blog, ha rinviato ogni decisione a una consultazione on line tra gli iscritti ma ha sottolineato i punti in comune tra le due realtà.

I VANTAGGI DEL M5S
Eppure c’è sotto anche e soprattutto una questione pragmatica.
Nell’Europarlamento, per contare bisogna fare parte di un gruppo, più consistente è meglio è. Per formarlo, sono necessari minimo 25 deputati in rappresentanza di un quarto del totale degli Stati membri che sono 28, dicono le norme interne di funzionamento dell’Europarlamento. Ciò significa che i 17 parlamentari a 5 Stelle eletti in Italia non bastano.

Tutti gli effetti che deriverebbero dal restare isolati per il M5S li spiega bene Farage in un’intervista al Corriere della Sera: “L’alternativa è rimanere tra i non-iscritti con meno tempo di parola, nessuna presidenza nelle commissioni, meno fondi e senza una segreteria preparata e professionale”.

I VANTAGGI PER IL GRUPPO EFD
Una consapevolezza che Grillo ha bene in mente quando parla di “un matrimonio di convenienza per il reciproco vantaggio” e ancora di “accordo tattico per contare qualcosa in Europa”.
Il gruppo Europe of Freedom and Democracy a cui fa riferimento l’Ukip conta ad oggi infatti 38 membri ed è il settimo gruppo per grandezza ed importanza al Parlamento europeo: con l’arrivo dei grillini diventerebbe il quarto, acquistando quindi più potere e più soldi all’interno dell’Europarlamento.

L’ARGOMENTO “FUFFA” DI FARAGE
Sono le distanze sui contenuti, soprattutto su Ambiente e immigrazione, tra M5S e Ukip a destare maggiori perplessità nel movimento italiano. Per superarle, Farage assicura libertà di voto al M5S all’interno del gruppo. In realtà, funziona così per tutti i gruppi politici. Ogni singolo eurodeputato gode di assoluta libertà di mandato in occasione dei voti in commissione e in sessione plenaria. Così quella che è la regola viene fatta passare per eccezione nelle parole del leader dell’Ukip.



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