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Chi è Andrew Ng, il cervello (artificiale) ex Google che fa grande Baidu

Oltre 600 milioni di cinesi accedono ad internet da smartphone e personal computer. Ad accoglierli c’è il Google autoctono. Lontano dal podio di BigG, Baidu ha guadagnato quest’anno il 15° posto fra i top riser della classifica BrandZ Top 100 Most Valuable Global Brands, firmata dalla società di ricerca Millward Brown, registrando un incremento del 46% che lo ha portato a 30 miliardi di dollari.
La sua quota di mercato si attesta al 63,55%, contro il 21,84% di 360 e il 10,53% di Sogou.

Principale motore di ricerca in lingua cinese, Baidu ha in serbo però anche importanti progetti nel campo dell’Intelligenza artificiale. E per realizzarli ha visto lungo.

I PROGETTI DI BAIDU NEL CAMPO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Nel mese di aprile la società cinese ha annunciato di voler espandere la propria presenza nel campo della Ricerca & Sviluppo investendo circa 300 milioni di dollari in nuovi laboratori di intelligenza artificiale con sede a Sunnyvale, nella Silicon Valley, che si vanno ad aggiungere al centro ricerche di Pechino.

Convinto che Baidu offra il migliore ambiente per fare progressi nell’intelligenza artificiale, Andrew Ng è stato sedotto dal motore di ricerca cinese che da qualche settimana può avvalersi di una delle menti più geniali in questo campo. (LEGGI QUI IL SUO CURRICULUM)

CHI E’ ANDREW NG

Nato in Gran Bretagna nel 1976 da una famiglia di Hong Kong,  Andrew Ng vanta nel suo curriculum anni di ricerca a Stanford.

Arruolato nel 2011 da Google all’interno di GoogleX, la segretissima divisione che si occupa della ricerca a Mountain View, Ng è stato a capo del progetto “Deep Learning”, soprannominato “Google Brain” a cui si deve il famoso software capace di riconoscere i gatti e altri oggetti presenti nei video di YouTube, che utilizza poi la tecnologia di base per abbattere il tasso di errore nei servizi di riconoscimento vocale.

Nel 2012 Ng ha lasciato Google per lanciare Coursera, la sua start-up impegnata nella formazione online.

Per dare il suo contributo a Baidu l’esperto di intelligenza artificiale non dovrà traslocare a Pechino. Per lui è già pronto un ufficio nella Silicon Valley.

GOOGLE, MICROSOFT E FACEBOOK

Google e Microsoft  hanno intrapreso la strada dell’intelligenza artificiale già lo scorso anno utilizzando l’approccio del deep learning con effetti impressionanti nel campo del riconoscimento visivo e vocale.
Oltre al già citato software per i servizi di riconoscimento vocale a marzo 2013 Google ha rilevato la startup di Toronto DNN research  (“deep neural networks” letteralmente: profonde reti neurali), basata su un approccio moderno alla progettazione di sistemi di intelligenza artificiale.

Nel frattempo i ricercatori Microsoft si sono cimentati con la stessa tecnica per costruire un sistema in grado di tradurre dall’Inglese al Cinese Mandarino in tempo reale.

Lo scorso anno Facebook ha annunciato di aver varato un programma di intelligenza artificiale con l’obiettivo dichiarato, ma non primario, di proporre ai suoi utenti contenuti il più possibile pertinenti ai loro interessi. Il software potrebbe un giorno essere in grado non solo di leggere e comprendere i contenuti che pubblichiamo su Facebook, ma anche di interpretarne le emozioni, dedurre riferimenti non espliciti, riconoscere oggetti nelle foto e fare previsioni. Se da una parte infatti l’utente vedrà contenuti più adatti ai propri gusti, Facebook dall’altra, con inserzioni più mirate, avrà la possibilità di incrementare il profitto derivante dalla pubblicità, suo chiodo fisso.


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