Che succede nel Nuovo Centrodestra? Dopo il debutto elettorale poco entusiasmante, nel partito di Angelino Alfano fervono le discussioni su come impostare la nuova strategia per conquistare l’elettorato moderato.
RENZI O NON RENZI?
“C’è un 10-15% di persone che ha votato Renzi alle Europee ma non Pd alle Comunali che è esattamente il nostro bacino elettorale – spiega a Formiche.net il deputato Sergio Pizzolante – Ncd non è riuscito a intercettare quei voti perché la sua presenza al governo è stata percepita come utile ma non fondamentale”.
Per questo al primo punto della nuova agenda, secondo il parlamentare, bisogna rafforzare l’azione di Ncd nell’esecutivo: “Dobbiamo diventare protagonisti, stare al governo come Bossi stava a Forza Italia e Craxi alla Dc, intensificare le nostre iniziative nell’indirizzo programmatico, a partire dagli 80 euro alle famiglie numerose che saranno inserite nella legge di stabilità”.
Una posizione diversa da quella espressa oggi sul Corriere della Sera da Renato Schifani, secondo cui altri quattro anni al governo con Renzi porterebbero “alla crisi di Ncd”.
LA RICOSTRUZIONE DEL CENTRODESTRA
Secondo l’ex presidente del Senato, bisogna dialogare con Forza Italia in vista della “ricostruzione di un fronte dei moderati che si riconosca nei valori e nell’appartenenza al Ppe e non negli estremismi anti-euro di stampo lepenista”. Un obiettivo rimarcato dallo stesso Alfano, all’indomani delle elezioni (FOTO), a patto che “Forza Italia capisca che il mondo è cambiato”.
“La situazione è difficilissima – ammette Pizzolante – come si può pensare di mettere insieme un partito nostalgico di fine regime come Forza Italia a forze lepeniste ad altre di governo come lo è Ncd? Dopo la crisi del Thatcherismo, in Gran Bretagna ci sono voluti 18 anni ai conservatori per tornare competitivi. Mi auguro che in Italia avvenga prima ma non sarà semplice”.
Anche Giuliano Cazzola ha espresso in un post su Formiche.net tutti i suoi dubbi sull’eventualità di una Casa delle libertà 2.0: “E’ possibile dimenticarsi delle posizioni antieuro della Lega e di Fratelli d’Italia e ripartire insieme? E’ consentito non accorgersi che Forza Italia è ancora legata a Silvio Berlusconi nonostante tutto? Anche volendo passare sopra agli aspetti giudiziari e non fare caso al destino che accomuna i fondatori del partito dell’ex Cav; anche convalidando l’ipotesi di una grandiosa congiura politico-giudiziaria con connotati internazionali nelle vicende di Berlusconi e dei suoi più stretti collaboratori, fino a che punto è possibile non tenere conto dei dati impietosi ed oggettivi dell’anagrafe?”.
Questa la sua strada per Ncd: “Nessun ritorno a Canossa, dunque. Il Ncd deve rafforzare la determinazione che lo ha indotto nel novembre scorso a prendere un’altra strada. Pertanto, guai a litigare con l’Udc anche se Casini ha ‘’fregato’’ anche Alfano (due tra I deputati eletti sono di quel partito). Occorre, invece, consolidare il progetto di una sezione italiana del Ppe, (scevra delle anomalie di Forza Italia che adesso sta di nuovo corteggiando la Lega) aprendosi nell’attuale Parlamento all’arrivo di altre forze, dai popolari di Mario Mauro (che errore non averlo voluto in lista nel Nord Ovest!) a quanti, dopo lo sfaldamento di Scelta civica, non intendono precipitarsi nel Pd”.
I PEZZI PERSI E LE POLEMICHE
Nell’acceso dibattito post-voto, il partito perde anche pezzi. Il senatore Paolo Naccarato ha annunciato le sue dimissioni dal collegio dei probiviri e, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe in procinto di andare nel gruppo misto. Nessuna dichiarazione ufficiale da parte sua, filtra solo un generale malcontento per la gestione del movimento e una presunta fascinazione renziana. La stessa che, raccontano, ha colpito anche il ministro Beatrice Lorenzin.
Smentita invece la voce di un avvicinamento tra Ncd e Gianfranco Fini, svelata dal Giornale. Dopo la secca nota di Alfano di ieri, “teniamoci a debita distanza”, anche le persone più vicine a Fabrizio Cicchitto assicurano la totale infondatezza di un presunto “flirt” tra i due.