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Perché difendo Mario Mauro

Per comprendere il fenomeno Grillo e i rapporti tra il Pd e il M5s, non serve rovistare nei saggi e negli articoli dei politologi. Sarebbe molto più utile andare a (ri)leggere “La strana storia del dottor Jekill e del signor Hyde” scritto nel 1886, in piena epoca vittoriana, da Robert L. Stevenson. Il virtuoso dottore londinese, per dare sfogo alle sue inconfessabili libidini sadiche, assume un filtro che lo trasforma nel degenerato ed amorale signor Hyde, fino a quando un antidoto lo riporta alla normalità. Solo che, alla fine, il farmaco non fa più effetto e il medico è condannato a rimanere il suo “se stesso”. Come Jekill e Hyde sono la stessa persona, così il Pd e il M5s appartengono al popolo variopinto della sinistra. Il M5s, come Hyde, è libero di coltivare i valori plebei che appartengono, benché negletti, alle subculture di quel mondo (populismo, giustizialismo, statalismo, disprezzo degli avversari, qualunquismo, demagogia, ecc.) e che sono ormai inibiti a Jekill ovvero al Pd, una forza politica “condannata a governare in regime di castità”. Il 25 maggio, nel voto per il Parlamento europeo, l’antidoto ha funzionato. Quindici giorni dopo, a Livorno, no. A vincere è stato Hyde.

Pier Carlo Padoan (Schioppan?) non dà anche a voi, guardandolo in volto, la sensazione di un’immensa sofferenza? Mai un sorriso, mai uno sguardo che non appaia accigliato. Ad osservarne lo strazio gli italiani si precipitano a metter mano al portafoglio in attesa di nuove tasse. Il titolare del Mef accetti un consiglio: cominci a frequentare, anche in privato, il collega Giuliano Poletti, la cui bonomia è contagiosa. Magari, se serve, vada in vacanza nella pineta di Cervia, parcheggiando la roulotte accanto a quella di una solerte arzdaura romagnola.

Onore e solidarietà a Mario Mauro, estromesso dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato attraverso un voto del suo gruppo che gli ha rimproverato di aver sostenuto l’ordine del giorno Calderoli sulle linee di indirizzo della riforma del Senato, sul quale il governo andò in minoranza. Quando gli italiani si accorgeranno dell’abominio che si sta compiendo nei confronti delle istituzioni democratiche, ricorderanno anche il tentativo di resistenza compiuto dal sen. Mauro, quando gli altri non avevano esitato ad accodarsi al potere di turno.

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