Divina, incommensurabile, superba. S’imbarazza Maria Pia Calzone nel ricordare alcuni tra gli aggettivi che le sono stati rivolti dopo l’interpretazione di “donna Imma” in “Gomorra. La serie”.
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Una soddisfazione che tuttavia la lascia ancora un po’ perplessa: “Ho voluto mostrare le complessità di una donna che vive in un mondo altrettanto complesso ma non pensavo che ci si potesse affezionare tanto ad un personaggio così negativo”, ha confidato l’attrice in una conversazione con Formiche.net.
IL RISCATTO
E il suo pensiero va soprattutto alle donne: “Tante di loro hanno visto nella capacità di Imma di prendere iniziative una possibilità di riscatto. In effetti molti degli elementi che hanno caratterizzato il suo personaggio se traslati in un altro contesto sarebbero condivisibili”, commenta Calzone.
Sorpresa ancora dal successo che l’ha travolta, sul prodotto l’attrice dichiara invece di non aver mai nutrito dubbi: “La buona riuscita di Romanzo Criminale lasciava già intendere che la serie potesse suscitare lo stesso apprezzamento, seppur con risultati più contenuti”.
IMMA IN SCENA
Sulla sua preparazione per vestire i panni della moglie spietata del boss Pietro Savastano Calzone, si mostra molto modesta: “Ho solo fatto quello che ogni attore dovrebbe fare per entrare nel personaggio”, dice. Poi, frugando tra i ricordi di lunghi mesi di riprese, riesce a fissare due tra le scene più complesse:
“La più faticosa dal punto di vista fisico è stata quella dell’incontro con mio marito (Pietro Savastano) al 41 bis per parlare di mio figlio. Scena che mi ha portato a piangere per un giorno intero”.
Una in particolare le ha richiesto invece uno sforzo non indifferente dal punto di vista della recitazione: “Gestire gli stati d’animo contrastanti scaturiti dall’improvviso ed inaspettato ritorno di Genny dall’Honduras durante la notte e il dispiacere per l’uccisione del cane è stato il compito più impegnativo”.
IL TRISTE EPILOGO
L’inaspettata morte di Imma nell’epilogo della prima stagione le lascia un po’ di amarezza. Ma donna Imma era destinata a lasciare il segno. Persino su Twitter dove sono stati in molti a compiangerla.
Soddisfazione a cui si aggiungono le parole del capo della sceneggiatura: “Se avessi immaginato lo spessore ed il successo del personaggio non ti avrei fatto morire”, racconta di essersi sentita dire Calzone.
Unica donna protagonista della serie, per la seconda stagione Calzone immagina nuovi ruoli al femminile. E afferma: “Se ci sarà una donna sono certa che il suo personaggio sarà concepito alla perfezione”.
DOPO GOMORRA…
Mentre in tanti fantasticano su una improbabile resurrezione di Imma, Calzone si gode il successo che la prima stagione di “Gomorra. La serie” le ha procurato.
In Gomorra sarà ricordata per una frase che sta facendo il giro della Rete: “La guerra non la vince chi è più forte, ma chi è più bravo ad aspettare. E questo nessuno lo sa fare meglio di noi femmine”. Massima che non le appartiene molto nella vita: “Non mi sono mai messa ad aspettare e non mi sento di aver vinto nulla. Questo lavoro è fatto di picchi e di discese. Io mi sono sempre impegnata a vivere bene la discesa”, commenta Calzone.
Chiuso il capitolo donna Imma, l’attrice napoletana sta vagliando le nuove proposte che al momento vive solo come dimostrazioni di stima da parte di chi l’ha contattata per progetti futuri. Purtroppo tra queste non c’è la commedia che tanto si era trovata a desiderare in una conversazione con Formiche.net. “Chissà, forse per colpa dello sguardo severo di Imma”, sorride.