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Lavori in corso per il nuovo centrodestra. Leopolda o Forum?

L’ultimo intervento del direttore Michele Arnese a proposito di una “Leopolda del centrodestra” è di grande chiarezza politica e di estrema utilità, al fine di allontanare dubbi e smentire dietrologie di ogni genere. Il modo infantile e provinciale con cui si affronta una discussione seria, complicata, difficile, che attiene all’equilibrio politico del nostro Paese, la dice lunga sulla volontà di taluni di voler realmente contribuire alla costruzione di un organismo politico solido, per rappresentare la maggioranza dei moderati nel Paese, come è stato sempre storicamente.

E’ inutile farsi illusioni, la maggioranza degli italiani è e sarà sempre moderata. Nonostante il PD di Renzi. La questione, quindi, non riguarda l’incoronazione di un probabile leader, proprio nell’era del tramonto del liderismo, nè tantomeno la nascita e la legittimazione di un ulteriore atomo partitico nell’ambito moderato, bensì la nuova alleanza tra forze di centro e di destra moderata. Come ha ben spiegato il nostro direttore la “Leopolda del centrodestra” dovrà servire a delineare un paradigma politico-programmatico alternativo al PD.

Può darsi che il confronto tra le varie espressioni popolari, liberali, moderate non approderà alla nascita di unico contenitore politico, riferimento per elettori e militanti del centrodestra, ma servirà comunque a superare frizioni, sterili contrapposizioni, rancori determinando un nuovo modo di essere moderati, che votano in opposizione alla sinistra. E’ auspicabile che una “Leopolda del centrodestra”, più giusto forse chiamarlo “Forum permanente del centrodestra” per meglio marcare l’originalità dell’evento, segua un suo percorso oggettivo e lineare, incentrato soprattutto sull’approfondimento delle storie politiche dei “popolari” e dei “liberal-conservatori” e il loro conseguente rilancio, per ottenere  il risultato auspicato: un centrodestra rinnovato nei programmi, nella dirigenza, nell’utopia e con un’organizzazione stabile.

Un confronto politico di respiro ampio che si concentri soprattutto sui problemi più urgenti della vita degli italiani, di tutti gli italiani, senza però trascurare l'”ubi consistam”, il fondamento, indispensabile per tenere in piedi una formazione politica che vuole essere non per una stagione, ma nel tempo alternativa alla sinistra nel governo del Paese. Superata la fase della sbornia lideristica diventa indispensabile riferirsi alla storia politica delle forze di opposizione alla sinistra: liberali, riformatori e popolari!

Sono state queste espressioni politiche a far crescere il nostro Paese nei decenni trascorsi, e saranno esse ancora ad inaugurare un nuovo futuro di crescita e di benessere dell’Italia e dell’Europa.



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