Il futuro del giornalismo è in Rete ma i siti di informazione che sono indipendenti dai maggiori gruppi editoriali online producono ancora fatturati non elevati e totalizzano perdite. Ecco una mappa aggiornata sulla base dei numeri svelati di recente in alcuni articoli pubblicati dal quotidiano economico Italia Oggi.
LINKIESTA
Secondo i dati pubblicati da Claudio Plazzotta su Italia Oggi, tra i siti indipendenti di news la società ad aver accusato maggiormente il colpo è l’Editoriale “Linkiesta”: quattro milioni di perdite in tre anni, e soli 450 mila euro di ricavi cumulati in tre esercizi.
Il fatturato del sito ora diretto da Marco Alfieri non sembra essere mai decollato, secondo l’analisi del quotidiano Italia Oggi: nel 2013 i ricavi del sito di news si sono attestati a 191 mila euro a fronte di una perdita di 1,5 milioni di euro. Si notano i costi del personale (oltre un milione di euro) e il totale dei costi della produzione (1,7 milioni di euro).
E nel 2014 le cose non sembrano essere cambiate: 340 mila euro di perdite solo nei primi tre mesi del 2014 e ricavi a 23 mila euro, di cui 15.700 da pubblicità attraverso la concessionaria Rcs, e 7.800 euro da abbonamenti.
Ragioni per cui oggi Linkiesta – secondo il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi – si trova a un passo dalla liquidazione. Nell’articolo di Plazzotta si dice che gli amministratori della società, lo scorso 29 maggio, hanno convocato una assemblea straordinaria in cui sono state deliberate decisioni piuttosto importanti: “Un aumento di capitale da 1,1 milioni di euro che servirà per portare il capitale a quota 1,45 milioni di euro, per poi contestualmente azzerarlo a copertura delle perdite. Tale aumento di capitale dovrà essere integralmente sottoscritto dai soci; in caso contrario, Linkiesta verrà messa in liquidazione ed è già stato individuato il liquidatore: Elisabetta Claudia De Lorenzi”, ha scritto Italia Oggi.
IL POST
A chiudere il 2013 in rosso è stato anche “Il Post” – il sito fondato e diretto da Luca Sofri – con una perdita di 468 mila euro, a fronte di un fatturato che nel 2013 si è attestato a quota 315 mila euro. Con il bilancio di quest’ultimo anno Il Post accumula un rosso 1,3 milioni di euro in tre anni (480 mila euro del 2012 e 360 mila euro del 2011).
HUFFINGTON POST
All'”Huffington Post Italia” di Lucia Annunziata, controllato dal gruppo Espresso per il 49%, il primo esercizio completo, quello del 2013, ha portato un fatturato di 815 mila euro e perdite per 847 mila euro.
BLITZ QUOTIDIANO
Produrre utili sul web resta un’impresa difficile anche per Marco Benedetto, che con la sua Società editrice multimediale pubblica “Blitz quotidiano”: 184 mila euro di fatturato nel 2013 (in crescita rispetto ai 117 mila euro del 2012), ma perdite per 118 mila euro (erano 142 mila nel 2012).
NEWS 3.0
A “Lettera 43” le cose vanno un po’ meglio, sottolinea Plazzotta di Italia Oggi. News 3.0 posseduta da Paolo Madron e Matteo Arpe è crescita dal punto di vista dei ricavi: 2,2 milioni di euro nel 2013, con una perdita di 621 mila euro. Un risultato in crescita rispetto al rosso di oltre un milione di euro del 2012, e a quello di 770 mila euro del 2011.
DAGOSPIA
Più abile ad unire la capacità di attirare traffico e investitori pubblicitari è “Dagospia”. Nel 2012 il sito diretto da Roberto D’Agostino ha chiuso con un fatturato di 928 mila euro, per 220 mila euro di utili.