In area Euro rialzo dei tassi concentrato in area periferica a fronte di continuazione questa mattina del trend calante del tasso decennale tedesco, sempre più vicino al nuovo minimo da oltre un anno in prossimità dell’1,20%.
FRONTE MACRO
Dal fronte macro nel frattempo continuano ad arrivare segnali di marcato rallentamento, a giudicare dai dati sulla produzione industriale francese ed italiana di maggio. Gli operatori appaiono orientati al momento a preferire nuovamente la parte governativa core a discapito in parte di quella governativa e soprattutto della componente azionaria periferica. In ultima istanza più che ad un ridimensionamento dell’esposizione verso gli asset dell’area euro nel suo complesso, l’atteggiamento degli operatori esteri appare orientato soprattutto ad un ricomposizione del peso relativo tra obbligazionario ed azionario e all’interno dell’obbligazionario tra core e periferia. A testimonianza di ciò il fatto che i marcati cali delle borse delle ultime giornate si stanno verificando in un contesto di euro sostanzialmente stabile verso dollaro. I motivi per un atteggiamento di questo tipo potrebbero essere sostanzialmente i seguenti: aumento della percezione di alcuni fattori di rischio in area periferica (si veda il caso Banco Espirito Santo) oltre che dei rischi geopolitici in seguito all’incremento delle tensioni tra Israele e Palestina. Nel frattempo ieri Draghi ha lanciato la proposta di una governance a livello europeo riferita alle riforme strutturali. Sul fronte emissioni, da segnalare oggi l’apertura del libro ordini per il nuovo titolo a tre a anni greco.
DAGLI USA
Negli Usa tassi in marcato calo dopo la pubblicazione delle minute dell’incontro Fed di fine giugno, dal quale non è sostanzialmente emersa una pressione verso un’inversione a breve della politica monetaria. A testimonianza di ciò ad esempio il fatto che molti partecipanti all’incontro sono stati d’accordo sul fatto che la fine della politica di reinvestimento dei proventi derivanti da scadenze e pagamento di cedole, dovrà iniziare solo in corrispondenza o dopo il primo rialzo dei tassi che comunque dovrebbe avvenire continuando ad indicare un range di riferimento piuttosto che un valore puntuale. E’ stato ribadito comunque che, a condizioni macro invariate, l’intenzione della Fed è di completare il tapering ad ottobre. Infine dalle minute è emersa anche la discussione sulla sottovalutazione dei rischi da parte degli operatori, come testimoniato dai bassi livelli di volatilità su tutti i principali mercati. Nel frattempo Bullard, autorevole membro del board sebbene quest’anno non votante, ha continuato a sottolineare come il primo rialzo potrebbe avvenire prima di quanto atteso attualmente dagli operatori. Sul fronte emissioni attesa oggi l’asta da 13Mld$ sul 30 anni.