Skip to main content

MH17: la storia non quadra affatto. È molto più grave.

MH17_route

Analizzando i dati disponibili sul sito Flightaware che mostra tutte le rotte degli aerei civili nel mondo, si nota una anomalia: MH17 del 17 luglio non ha seguito la rotta che lo stesso volo nei precedenti 10 giorni, e anche successivamente, ha seguito. L’immagine che riportiamo sopra è tratta dal sito Flightaware confrontando le rotte seguite dal MH17 dal 8 al 20 luglio 2014.

È facile vedere che proprio il 17 luglio quel volo ha avuto autorizzazione a seguire la rotta che passando sulla zona di guerra ha portato alla catastrofe.

Chi e perché ha autorizzato questo cambiamento? E perché la Malaysian Airline non si è opposta visto il pericolo oggettivo di quell’area?

La Easa, agenzia europea per la sicurezza dei voli civili, solo il 18 luglio ha diramato un bollettino che chiude quella rotta sopra i territori di guerra in Ucraina. Perché nessuno si domanda dove fossero questi signori prima della tragedia del MH17?

L’organizzazione dell’Onu per la l’aviazione civile, Icao, il 18 luglio si limita a “condannare l’uso di armi contro i voli civili, perché è un atto contrario alla Convenzione”. Su richiesta delle autorità dell’Ucraina è pronta a dare assistenza tecnica. Un comunicato che si commenta da solo! La stessa agenzia, come si vede nell’immagine, dichiara che pochi minuti prima del MH17 un volo della Singapore Airline era stato oggetto di un missile nella stessa aerea.

Fonti russe dichiarano che lo stesso 17 luglio allo stesso momento, con uno scarto di circa 30 minuti, dietro il MH17 vi fosse anche il volo Ilyushin Il-96-300PU RA-96016, che è l’aereo presidenziale russo, che trasportava il presidente Putin dal Brasile a Mosca dopo il meeting dei Brics che hanno creato la Banca dello Sviluppo in aperta alternativa al Fmi e al dollaro americano. Da fonti non confermabili, almeno per ora, sembra che nello spazio aereo di Varsavia, Polonia, i due velivoli fossero vicini. A questo punto il pilota del MH17 via radio avrebbe chiesto di deviare la propria rotta perché “non si sentiva sicuro”. Questo spiegherebbe l’incredibile deviazione del MH17 sui cieli della guerra in Ucraina.

Sempre fonti non confermabili riferiscono che le autorità per la sicurezza aerea dell’Ucraina abbiano dato l’autorizzazione al sorvolo. Dalle fonti disponibili emerge anche una certa confusione quanto all’altitudine autorizzata: a Varsavia era di circa 10300 metri ma poi in Ucraina sarebbe stata autorizzata a circa 7800 metri. Perché il governo ucraino non fa chiarezza su questa faccenda che coinvolge direttamente la propria responsabilità?

Infine, la storia che per abbattere l’aereo MH17 sia stato usato il sistema di fabbricazione sovietica “Buk” appare piuttosto poco credibile. Quell’area è tra le più monitorate da satelliti spia, droni e radar di molte potenze. I “Buk” possono essere lanciati solo con l’uso di un sistema radar che punta sul velivolo. Quindi, non solo il pilota se ne accorgerebbe, ma soprattutto i sistemi spia degli altri troverebbero tracce del segnale radar e del missile. Nel “blame game” antirusso non si capisce come possano farci credere che i “ribelli” potessero usare un sistema “Buk” se non dispongono di sistemi radar appropriati. Invece, se l’altezza del volo MH17 fosse effettivamente stata di 7800 metri, sarebbe stato possibile colpirlo con un semplice “Manpad”, che è un lanciatore a spalla che usa sistemi di identificazione ottica. Che le autorità ucraine avessero usato un “Buk” appare quindi ancor meno probabile.

Comparando le immagini ottiche del MH17 e del Ilyushin Il-96-300PU RA-96016, riportate nella foto, si nota che a distanza la linea dei due velivoli è molto simile. Inoltre i colori di bandiera sono praticamente gli stessi. Quindi, chi ha sparato ha confuso i due aerei anche perché non sapeva, evidentemente, che quello presidenziale aveva seguito un’altra rotta dopo lo spazio aereo di Varsavia.

In conclusione, smettiamola con le facili e strumentali conclusioni che circolano sui media, con l’antirussismo primario e con il “blame game”. L’abbattimento del MH17 è una faccenda molto più grave e seria di quanto si voglia dare a intendere.

Senza un ritorno alla ragione e al dialogo costruttivo il pericolo reale è che si innestino perverse spirali di guerra, anche mondiale.

All’Italia e all’Ue questo scenario apocalittico non conviene. Opponiamoci con tutta la nostra forza politica contro questa ipotesi che ci auguriamo non si realizzi mai.

Russia_MH17

 

ICAO_Flights


CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter