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La cura di Confedir contro figli e figliastri nelle pubbliche amministrazioni

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

La Magistratura, a volte, è proprio brava. Non solo quando capisce che la “vicenda Ruby” era nata male ed era stata gestita peggio, dai Colleghi di Milano (alias dalla “Rossa” di Milano), ma anche quando mette la fine a storture cosmiche, che solo in Italia possono accadere.
A cosa ci riferiamo? Ad una recentissima sentenza del Giudice del Lavoro di Como – Dr. Marco Mancini – che ha accolto il primo dei ricorsi patrocinati dalla CONFEDIR-DIRIGENTI SCUOLA, a tutela dei circa 3000 Direttori scolastici immessi in ruolo dall’anno 2006-2007.

R.I.A PER TUTTI

Cosa lamentavano costoro? Che, per i consueti motivi di “risparmio coatto”, a costoro la P.A. aveva negato il riconoscimento ed il pagamento della R.I.A. (retribuzione individuale di anzianità), concessa invece – e pagata – a tutti i Colleghi Presidi/Direttori Didattici assunti in ruolo prima dell’anno 2006.
Capite, lettori? A parità di qualifica, compiti, responsabilità e contratto pubblico (CCNL), l’amministrazione scolastica aveva creato figli e figliastri. Ai figli si pagava e si paga la R.I.A., ai figliastri NO!

UN DATO OVVIO

Come è già avvenuto per i 30.000 medici specializzandi, che si sono visti pagare il dovuto solo dopo decine di sentenze e dopo una decisione della UE, così – di nuovo – per saldare il dovuto ai Prèsidi, lo Stato ha dovuto essere condannato da un giudice terzo.
L’amministrazione pubblica dovrà ora pagare al Prèside ricorrente ben 36.348,25 euro, oltre ad interessi legali, spese generali,IVA e CAP.
Siamo in Italia. Ci voleva un Giudice per affermare l’ovvio? Cioè che, a parità di lavoro, lo stipendio globale deve essere identico, nelle “voci stipendiali fisse”? Evidentemente, si.

“Un datore di lavoro rispettoso delle sentenze, nella fattispecie l’Amministrazione scolastica, ora dovrebbe applicare il principio dell’erga omnes”, ha dichiarato il Prof. Attilio Fratta, il combattivo Segretario Generale di Dirigenti scuola. “Ma, nella Patria del Diritto, per vedersi assegnata la RIA, 3000 Colleghi dovranno fare causa, a loro volta”, ha continuato Fratta. “E, Noi della Confedir-Dirigenti Scuola, riapriremo le adesioni ai ricorsi, fino a vittoria di tutti”.

L’IDEA DI CONFEDIR

Già, ma in tempi di spending-review, occorrerà che Renzi e Padoan trovino i soldi per pagare tutti gli aventi diritto. E non si tratta di noccioline. A spanne, si calcola che il valore totale dei rimborsi oscillerà tra i 120 ed i 140 milioni di euro.
Visti i precari conti dello Stato, dove reperire questa somma? Quel Renzi che quotidianamente pensa di essere “l’uomo dei miracoli”, non sarà in però capace di moltiplicare gli euri che ha in tasca.
Ed allora? Allora, “Noi della Confedir, un’idea ce l’avremmo. Recupereremmo quei denari, dovuti ai 3000 Prèsidi, dalle spese generali di Camera, Senato, Aran ed Agenzie varie (quasi tutte inutili!)”.

Stefano Biasioli
Segretario Generale CONFEDIR 


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