In area euro forte calo dei tassi localizzato soprattutto in area periferica, in modo particolare in Italia e Spagna. Ancora una volta sono stati segnati nuovi minimi storici sul comparto decennale in diversi paesi tra cui Germania, Spagna ed Italia. Sostanzialmente invariati o in lieve rialzo invece i tassi decennali di Portogallo e Grecia.
DEFLAZIONE IN AGGUATO
Il principale fattore che sta comportando tale andamento è l’attesa della prosecuzione di un basso livello di inflazione stante anche la possibile prosecuzione di fase di bassa crescita. Su quest’ultimo tema sta impattando anche la situazione in Russia: ieri Usa e UE hanno annunciato la cosiddetta fase tre delle sanzioni, avente come obiettivo alcuni settori tra cui quello finanziario, energetico e difesa. Le sanzioni partiranno dal prossimo mese.
CHE SUCCEDE IN SPAGNA
Questa mattina i dati sui prezzi al consumo preliminari di luglio in Spagna hanno sancito in ritorno alla deflazione con una variazione di -0,3% a/a in termini armonizzati. Allo stesso tempo i dati preliminari sul PIL del secondo trimestre hanno invece sorpreso in positivo, con una crescita trimestre dello 0.6%, superiore al consenso di 0,5%.
EFFETTO TASSI BASSI
Il forte calo dei tassi sta spingendo gli operatori a prendere in esame le parti a lunghissimo termine della curva. Il fenomeno, come già segnalato ieri, è già iniziato da diversi giorni in Germania ed è ulteriormente proseguito ieri, con il tasso a 30 anni prossimo al 2%. Sempre ieri, sono emerse prime indicazioni in tal senso anche in Italia, con lo spread sui Btp a 10 e 30 anni in lieve riduzione da 126 a 124pb.
DOSSIER BUND
Nel frattempo continua a ridursi il differenziale 2-10 anni tedesco, arrivato a segnare il nuovo minimo da fine 2008, segnale quest’ultimo di percezione di possibile rallentamento in arrivo dall’economia. Oggi sono attese le emissioni italiane fino a 7Mld€ di Btp a 5 e 10 anni oltre che di CCT a 5 anni.