Skip to main content

Le bizzarre reazioni alle ultime novità sulla strage di Bologna

I franchi tiratori al Senato hanno organizzato una imBOSCata al governo.

++++

La Procura di Bologna, il giorno precedente la ricorrenza della strage del 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria di Bologna, ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta sulla pista palestinese suggerita nelle conclusioni della commissione Mitrokhin. Per quella strage sono stati condannati in via definitiva tre militanti dei Nar, Mambro, Fioravanti e Ciavardini, i quali, benché autori di delitti e reati di sangue, per quell’attentato (85 morti e più di 200 feriti) si sono sempre dichiarati innocenti. Vedremo se la richiesta di archiviazione sarà accolta. Fin d’ora però qualche aspetto non ci convince. La notte tra l’1 e il 2 agosto pernottò in un albergo bolognese un terrorista bombarolo tedesco, Thomas Kram, che insieme a Margot Christa Froelic, anch’essa indagata, faceva parte delle Cellule rivoluzionarie, un gruppo armato responsabile di decine di attentati tra il 1973 e il 1995. La presenza a Bologna di Kram, nella sera precedente l’attentato, viene definita nell’ordinanza ‘’incomprensibile’’ e ‘’ingiustificata’’ tale da alimentare ‘’un grumo di sospetto’’. Eppure secondo la Procura non è stato provato il suo coinvolgimento nella strage. Forse significa che non lo hanno visto mettere la valigia con la bomba nella sala d’aspetto di seconda classe? Invece, furono per caso visti Giusva Fioravanti e la Mambro? E’ stato forse provato che i due e il loro complice fossero a Bologna la notte del 1° agosto? Eppure alla magistratura, di solito, i teoremi piacciono. Quello della pista palestinese sarebbe un teorema perfetto. Si parte dal c.d. lodo Moro, in base al quale l’Italia diventa una zona franca per i terroristi palestinesi a patto che evitino di commettere attentati da noi. Ma qualche cosa va storto. Viene arrestato uno dei loro caporioni sull’autostrada con un missile in auto. La frittata è fatta: il terrorista viene condannato ed è respinta la richiesta di messa in libertà presentata dai suoi legali alla fine di maggio del 1980. Di qui la rappresaglia. Gli ingredienti ci sono tutti: la trattativa segreta, il depistaggio dei servizi (potevano forse svelare un patto scellerato?), i mandanti. Ma tutto ciò non è stato ritenuto sufficiente, neppure per proseguire le indagini.  Si è persino affermato che del lodo Moro non esistono le prove, come se un accordo siffatto potesse essere depositato in copia dal notaio. È arrivata così la richiesta di archiviazione. Ma la cosa che lascia sbigottiti è l’entusiasmo con cui l’Associazione dei familiari delle vittime ha accolto questa decisione della Procura. Non ho potuto fare a meno di chiedere a me stesso: ma se mi fosse toccata la sventura di avere un parente tra le vittime della strage vorrei conoscere la verità oppure difenderei con i denti una versione ideologica dei fatti, per quei tempi politicamente corretta: dare la colpa ai soliti fascisti ‘’mandati’’ dalla Dc, dalla Cia, dalla Nato, dai servizi deviati (da chi poi?),  dai padroni o comunque dalla reazione perennemente in agguato?

++++

Uno splendido esemplare di razza Spending review è stato travato, in stato di abbandono, in autostrada. Sul collare sta scritto Carlo Cottarelli.

+++++

Prosegue al Senato l’azione golpista dei Puffi, ma io sono troppo anziano per passare in clandestinità.

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter