Concordo con il Premier Renzi: il metro chiave è il numero degli occupati e non il rapporto deficit-PIL.
E se è vero che l’ultimo dato Istat segna +50.000 nel complesso delle forze lavoro, leggiamo anche un drammatico -31.000 per una platea tra le più rilevanti: quella dei giovani. Mi impressiona molto vedere una così evidente corrispondenza tra la diminuzione degli occupati e l’aumento degli inattivi, quasi senza alcuna transizione nel mondo della ricerca del lavoro, e tutto ciò a causa – ne sono convinto – dello scoraggiamento che pervade i nostri ragazzi.
La Garanzia Giovani europea segna il passo e c’è bisogno di stanziare fondi immediatamente per un servizio civile che li faccia lavorare per almeno un anno nei gangli della Pubblica Amministrazione. Da un lato eviteremmo così la perdita di entusiasmo e competenze nei giovani; dall’altro il settore pubblico, in cui ormai predomina personale anziano, si innerverebbe di energia, idee e voglia di fare.
Per fare questo ci vogliono risorse, subito. Non possiamo permetterci di aspettare. Non mi stanco di dirlo: per stanziare anche poco (ad esempio lo 0,2% del PIL, 3 miliardi per 250.000 ragazzi) urge una moratoria del Fiscal Compact che uccide l’Europa.