Il referendum anti austerità inizia a sedurre anche il centrodestra. L’iniziativa referendaria del comitato promotore capeggiato dall’economista Gustavo Piga, e in cui ci sono esponenti di vari orientamenti, da Riccardo Realfonzo a Mario Baldassarri, ha ricevuto fin dall’inizio l’appoggio di Sel di Nichi Vendola, della minoranza del Pd e della Cgil (nel comitato promotore compare non a caso un uomo come Danilo Barbi).
Il mancato, iniziale sostegno di esponenti di centrodestra è stato notato criticamente da Formiche.net – visti gli attacchi che i vari partiti anti Pd hanno indirizzato nel corso degli ultimi mesi e anni alle politiche di austerità imposte da Berlino – tanto che con un intervento sul quotidiano il Giornale l’economista Piga si è di fatto rivolto esplicitamente ai partiti e agli esponenti di centrodestra proponendo di fare fronte comune sui referendum.
Dopo un interesse da parte del capogruppo alla Camera di Forza Italia, Renato Brunetta interesse informale che non si è tramutato finora in un appoggio esplicito e formale, forse per un niet di Silvio Berlusconi) sono stati altri nel frattempo a sostenere l’iniziativa referendaria che mira ad abrogare le leggi nazionali che applicano gli accordi europei sulla finanza pubblica: in primis Guido Crosetto di Fratelli d’Italia in una intervista con Formiche.net e poi anche Gianni Alemanno e tutto il movimento capitanato da Giorgia Meloni. Un appoggio, secondo le parole dell’ex sindaco di Roma, che di fatto fanno virare il movimento di destra da posizioni anti euro a posizioni anti Fiscal compact.
Ma anche da Forza Italia ora giungono segnali di appoggio. E’ il caso di Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze della Camera: Capezzone ieri pomeriggio via Twitter ha informato che andava a firmare il referendum anti austerità. Ecco la motivazione di Capezzone così come si legge sul suo blog: “Questo pomeriggio, recandomi all’iniziativa pubblica organizzata a Roma da Gianni Alemanno, firmerò volentieri per un verso la petizione di Fratelli d’Italia per il “contrasto di interessi” (cioè per scaricare fatture e ricevute, tema che sono riuscito positivamente a inserire nella delega fiscale, e che ora il Governo deve decidere se attuare), e per altro verso i referendum sul Fiscal compact promossi dal comitato del professor Piga, auspicando siano giuridicamente ammissibili, e ritenendoli comunque utili per rilanciare il dibattito pubblico sui vincoli che soffocano l’economia italiana e di tutto il Continente. Si tratta di risposte che arricchiscono il quadro di proposte anti-austerità che anch’io ho avanzato e articolato nel mio libro Per la rivincita”.
Nessun segnale, invece, né dall’Udc (Pierferdinando Casini, sollecitato dal comitato promotore, ha risposto di non condividere l’iniziativa) né dal Nuovo Centrodestra (atarassico l’atteggiamento mostrato dal coordinatore del partito Gaetano Quagliariello) né dal Movimento 5 Stelle,