Se non è una bocciatura, poco ci manca. Roberto Saviano si inserisce nella surreale querelle tra Matteo Renzi e i “gufi” che si arricchisce ogni giorno di una nuova puntata (QUI TUTTA LA POLEMICA – QUI RENZI LANCIA IL “NO GUFI DAY” PER L’EXPO) e dice di tifare per questi ultimi.
LA BOCCIATURA SULL’ESPRESSO
Nella sua rubrica sull’Espresso, il celebre scrittore dà un giudizio severo sull’operato del presidente del Consiglio e del suo governo: “In Italia non c’è nessun gufo che porta iella, c’è piuttosto un gufo che prevede che ad oggi gli sforzi fatti per uscire dal nostro pantano son pochi, gli uomini messi ai vertici non in vera discontinuità con il passato”. E ancora: “Renzi ha promesso molto ma alle parole non stanno seguendo i fatti e questo sta innescando un cortocircuito tra aspettative e realtà, deve capirlo”.
MA BONO…
Sbang. Renzi può quindi rallegrarsi oggi per l’endorsement ricevuto nientemeno che da Bono Vox degli U2, ma riceve una porta in faccia o quasi da uno dei più apprezzati rappresentanti della cultura italiana nel mondo.
I PRECEDENTI
L’autore di Gomorra e di Zero zero zero non è mai stato renziano, anzi ha sempre dimostrato di avere nei confronti del premier più dubbi e interrogativi che speranze e giudizi positivi.
A partire da pochi giorni dopo il suo arrivo a Palazzo Chigi, quando Saviano scrive a Renzi una lettera su Repubblica criticando l’’approccio “generico” sulla mafia emerso dal suo discorso per la fiducia al Senato e chiedendo che la lotta alla criminalità diventasse un punto centrale del programma economico del nuovo governo. Il premier gli risponde con una lettera affettuosa in cui lo chiama “Roberto” e annuncia il suo programma in cinque punti per fermare “mafia Spa”.
LA NOMINA DI CANTONE
Poi mafia e corruzione travolgono l’Expo e forse Saviano apprezza la nomina di Raffaele Cantone come presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, visto che è stato proprio lo scrittore a proporlo nel 2011 come sindaco di Napoli, anche se lui ha rifiutato.
Passano i mesi e lo scrittore pungola il governo su Twitter:
“La ‘ndrangheta si fa banca e apre linee di credito alle aziende che altre banche invece chiudono. Questo il Governo lo sa?”
LE NOMINE DEI MANAGER PUBBLICI
Sull’Espresso ad aprile affronta le nomine dei manager pubblici: “Il valore di questo governo si capirà dagli uomini che manderà a dirigere i colossi pubblici. Perché deve pur cessare nel nostro Paese la logica per cui si premiano la fedeltà e l’appartenenza politica. A scapito delle capacità”. Nomine che non sembrano convincere Saviano a giudicare dal commento di oggi.