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Pensioni, ecco lo scontro fra generazioni che si cela nel dibattito fra Poletti, Delrio e Renzi

Sforziamoci pure di prendere in parola Pier Matteo Renzi-Tambroni (che al pari di Silvio Berlusconi pensa di essere autorizzato a raccontare bugie) quando assicura, smentendo il ministro Poletti, che non vi saranno interventi sulle pensioni. Sappiamo, invece, che, tanto al Lavoro quanto all’Economia, sono allo studio talune ipotesi di tagli, sia temporanei che strutturali, nell’ambito del sistema pensionistico.

Il nodo cruciale della previdenza – al di là di quanto sarà fatto nella legge di stabilità – è scritto nell’agenda del Paese per diverse ragioni, tra loro in parte contraddittorie. Vi è certamente l’esigenza di trovare una soluzione per quei lavoratori ‘’anziani’’ che, terminata la copertura degli ammortizzatori sociali, non rientreranno al lavoro, perché è presumibile che le imprese si riorganizzino, adattandosi ai nuovi livelli produttivi permanentemente più bassi. Per costoro si sta studiando la possibilità di anticipare la pensione.

In fondo, sarebbe la via più facile ed anche quella che assicurerebbe il maggior consenso sociale in un Paese, come il nostro, dove è aspirazione massima e diffusa quella di andare in quiescenza il prima possibile. Il fatto è che questa ‘’uscita di sicurezza’’ entrerebbe in contrasto con due condizioni: una di ordine economico, dal momento che le finanze pubbliche non sarebbero più in grado di sopportare i maggiori oneri derivanti dal prendersi in carico – nella prospettiva di una crescente attesa di vita – persone tuttora pienamente in grado di lavorare. L’altra è ancora in fieri, ma i suoi effetti saranno  dirompenti. A saper  scrutare in filigrana il dibattito sul ‘’contributo di solidarietà’’ sulle pensioni ‘’retributive’’ mediante il loro ricalcolo col metodo contributivo, non si trovano solo esigenze di ‘’fare cassa’’, ma i prodromi di un conflitto intergenerazionale, in quanto le nuove generazioni non sono più disponibili a sobbarcarsi – in conseguenza del sistema di finanziamento a ripartizione (le pensioni in vigore sono ‘’pagate’’ attraverso i contributi riscossi, in contemporaneità,  dagli attivi)  – oneri consistenti  sui loro magri redditi per sostenere trattamenti – erogati agli attuali pensionati –  che loro, al momento della quiescenza, non riusciranno neppure ad immaginare. E’ una battaglia questa che si combatte sulla linea Maginot dei c.d. diritti acquisiti. Un fronte destinato prima o poi ad essere aggirato e a  cadere.

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Il 21 agosto, al cimitero del Verano, è stato ricordato il 50° anniversario della morte di Palmiro Togliatti. Erano presenti, in forma privata, alcuni militanti ex Pci, tra i quali anche il ministro Andrea Orlando. Non risultano, invece, che sia stato ricordato un altro evento significativo nella storia del comunismo, che si verificò il 21 agosto del 1968: l’invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe corazzate del Patto di Varsavia.

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Con l’aria che tira negli Stati che si affacciano sul Mare Mediterraneo sarà bene andare a rileggere la storia della battaglia navale di Lepanto (domenica 7 ottobre 1571). Della Lega Santa (che sconfisse la flotta ottomana) faceva parte anche lo Stato Pontificio.

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Perché prendersela tanto per il topless di Stefania Giannini? Lo sapevamo da un pezzo che Scelta civica era rimasta in mutande.

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