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La Libia si spappola e l’Occidente guarda

Il caos continua a imperare in Libia, dove le ultime 24 ore hanno segnato un ulteriore peggioramento del già precario livello di sicurezza del Paese.

Come documentato da Formiche.net, da un lato proseguono incontrollati gli sbarchi di migranti verso l’Italia, con il rischio che fra essi si nascondano terroristi o materiale pericoloso; dall’altro, riporta Al Arabiya la fazione islamista avrebbe preso il controllo dell’aeroporto di Tripoli, riducendo al minimo la possibilità di raggiungere il Paese via cielo.

La situazione attuale è sì frutto dell’instabilità seguita alla deposizione dell’ex dittatore Muammar Gheddafi, ma anche (e forse soprattutto per alcuni analisti) dell’immobilismo di buona parte dell’Occidente, Italia compresa (che vede anche nella Penisola alcune eccezioni, come l’ Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Marco Minniti o il presidente della commissione Difesa del Senato, Nicola Latorre).

Ora la crisi libica è pressoché incontrollabile e meriterebbe, secondo gli esperti – tra i quali Karim Mezran dell’Atlantic Council – e le richieste della stessa Assemblea libica, un massiccio intervento sul campo, magari sotto la bandiera di un’organizzazione internazionale come l’Onu, coordinata da Roma.

I primi raid aerei sono iniziati lunedì. Inizialmente attribuiti a Italia e Francia, gli interventi sono stati rivendicati dall’ex generale Khalifa Haftar.

Questa incertezza non ha fatto altro che esacerbare gli animi, riversando le tensioni sul fronte politico. A farne le spese secondo i media arabi è stato il ministro della Difesa libico, licenziato con l’accusa di “aver fornito armi” a milizie irregolari; mentre il Parlamento, che vede ormai una contrapposizione tra la vecchia e la nuova assemblea, ha deciso di sostituire il capo di Stato maggiore dell’esercito, Abdulati al Obeidi.

Ma ormai è l’intera economia del Paese ad essere al collasso. Dopo il rallentamento delle trivellazioni e del normale svolgimento delle attività produttive, per Tripoli è arrivato un nuovo colpo: la Confederazione africana ha annunciato che non sarà possibile ospitare, come previsto, la Coppa d’Africa nel 2017 a causa della pervasiva instabilità della nazione.

COMMENTI

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ANALISI

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INTERVISTE

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