Alessandro Di Battista è da giorni al centro delle polemiche. Il post del deputato a 5 Stelle dedicato all’Irak in cui invita a considerare i terroristi come possibili interlocutori e condanna l’“indecente, barbaro, inaccettabile imperialismo nordamericano” ha suscitato lo sdegno e la condanna bipartisan di destra e sinistra. Quella stessa sinistra che però fino a poco tempo fa pensava la stessa cosa, rileva a Formiche.net Fabrizio Rondolino, giornalista e analista politico.
Trova ipocrita le reazioni sdegnate della sinistra per le parole di Di Battista sull’Isis?
Non bisognerebbe neppure rispondere ai grillini, le esternazioni di Di Battista sui terroristi hanno lo stesso valore di quelle dei suoi colleghi sull’allunaggio mai avvenuto o sui chip sottopelle. Detto ciò, Di Battista esprime oggi il pensiero sopito di una buona parte della sinistra italiana che è sempre stata profondamente anti-occidentale.
Perché ora il pensiero anti-occidentale di una parte di sinistra va sopito? Con Renzi è cambiata anche l’aria in politica estera?
La rivoluzione renziana ha consentito di rinnovare la classe dirigente e sicuramente anche di mettere dei margini al sentimento anti-occidentale che albergava in una parte di sinistra. Ma quel sentimento c’è ancora. Magari non nei confronti dell’Isis, ma nei confronti di Hamas verso cui si continua a simpatizzare.
La sinistra pacifista e terzomondista oggi è rappresentata dal M5S?
Simpatizzare per l’Isis va al di là di ogni ragione politica, ma parteggiare per Hamas resta una caratteristica di importanti pezzi di sinistra ammalata di terzomondismo.
Di Battista a suo avviso dovrebbe dimettersi?
Non credo né alle censure né alle dimissioni forzate. Questo è un Parlamento venuto così, composto da reduci del berlusconismo, dalll’armata bersaniana e dai dilettanti allo sbaraglio rappresentati dal M5S. Ma d’altronde, lo abbiamo eletto noi e ora dobbiamo tenercelo. Questa sull’Isis resta una posizione isolata ma deve valere la libertà di parola per poterla esprimere.
Secondo i 5 Stelle, le polemiche su Di Battista sono frutto di una campagna mediatica per distrarre i cittadini…
Questo è berlusconismo puro. Ogni volta che l’ex Cavaliere veniva pizzicato in fallo, dava la colpa a oscuri complotti e alla stampa. A sua volta il leader di Forza Italia ha imparato questa tecnica dai comunisti degli anni Cinquanta. Tutto questo però non ha senso, nella nostra società i centri di opinione sono molteplici, non c’è mai un unico disegno o complotto, neanche contro il M5S.