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Il caso dell’ex nunzio Wesolowski turba un po’ il Vaticano

Non s’arrende, Jozef Wesolowski, l’ex nunzio a Santo Domingo coinvolto in diversi casi d’abusi sessuali su minori e ridotto allo stato laicale lo scorso giugno dall’ex Sant’Uffizio. L’ex diplomatico polacco, ha spiegato ieri alla stampa padre Federico Lombardi, “ha presentato appello – entro il termine prescritto di due mesi – alla sentenza canonica di primo grado. Il relativo giudizio presso la Congregazione per la Dottrina della fede è previsto in tempi brevi, nel corso delle prossime settimane, probabilmente in ottobre”.

L’EX NUNZIO HA PERSO L’IMMUNITA’ DIPLOMATICA

In ogni caso, ha precisato il direttore della Sala stampa, “Wesolowski ha già cessato le funzioni diplomatiche e perduto la connessa immunità, e come già dichiarato in precedenza, il procedimento penale presso gli organi giudiziari civili vaticani proseguirà non appena la sentenza canonica sarà definitiva”. Era stata la Segreteria di stato, un anno fa e su sollecitazione del Papa, a rimuovere il diplomatico dalla nunziatura di Santo Domingo, richiamandolo a Roma. Su di lui pesavano le durissime accuse del cardinale Nicolas Lopez Rodriguez  Wesolowski è stato condannato in primo grado per aver adescato minori pagandoli per compiere atti sessuali, sia sulle spiagge dell’isola caraibica che all’uscita di locali.

L’IMPEGNO DELLA SANTA SEDE CONTRO I CASI D’ABUSO SU MINORI

Dallo scorso giugno, all’ex sacerdote è negata quella “relativa libertà di movimento” che gli era stata concessa in attesa della conclusione del processo di primo grado. Padre Lombardi ha ricordato come “lungi da ogni intenzione di copertura, ciò dimostra invece l’assunzione piena e diretta di responsabilità da parte della Santa Sede anche in un caso così grave e delicato”. Il Papa, ha chiarito ancora il direttore della Sala stampa, “si mantiene attentamente informato e vuole che il caso sia affrontato con tutto il giusto e necessario rigore”. Oltre ad aver attivato la speciale commissione sugli abusi sessuali, presieduta dal cardinale Sean O’Malley, oggi arcivescovo di quella Boston tramortita un decennio fa da uno dei più grandi scandali che hanno colpito la chiesa americana, a inizio luglio il Pontefice aveva ricevuto a Santa Marta alcune vittime di abusi sessuali da parte di membri del clero.

“POTRA’ ESSERE SOGGETTO A PROCEDIMENTI DA PARTE DI ALTRE MAGISTRATURE”

Inoltre, Wesolowski potrebbe “essere soggetto a procedimenti giudiziari anche da parte di altre magistrature che ne abbiano eventuale titolo”, essendo cessata l’immunità diplomatica. Una volta terminato l’iter canonico, sarà la volta del processo penale. La prospettiva di un arresto è possibile, visto che dal Vaticano si assicura che “saranno adottati nei confronti dell’ex nunzio tutti i provvedimenti adeguati alla gravità del caso”.

CONDANNA AL MASSIMO DELLA PENA

La decisione di privare il diplomatico polacco dell’immunità era stata chiesta anche dal Comitato Onu contro la Tortura, che all’inizio dell’anno aveva lanciato una sorta di ultimatum alla Santa Sede, ponendo come unica alternativa al processo a Roma l’estradizione a Santo Domingo. Il presidente domenicano Danilo Medina, poi, al termine di un’udienza con il Papa che s’era svolta il 26 giugno scorso, aveva fatto sapere che Francesco gli aveva assicurato che a Wesolowski sarebbe stato inflitto “il massimo della pena”.


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