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Così i piccoli teatri fronteggiano la crisi

Celebre la frase di Piero Bargellini (allora Sindaco di Firenze), con il fango sino alle ginocchia, agli Uffizi durante l’alluvione del novembre 1966: Non è tempo di piagnistei. In pochi minuti, la situazione si rivolto passando dalla disperazione all’ansia di ricostruire.

“COMPETERE”

Qualcosa di simile devono essersi detti l’amministratore delegato della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi William Graziosi (il più convinto assertore della tesi) e i suoi omologhi del Circuito dei Teatri Lombardi (Brescia, Como, Cremona e Pavia), nonché dei teatri di Bolzano, Parma, Reggio Emilia e Fermo e l’Opéra di Rouen della Normandia quando hanno deciso di mettere a punto un cartellone in gran misura comune al fine di effettuare sinergie e portare spettacoli di grande livello (a volte da fare impallidire quelli delle più blasonate e meglio finanziate fondazioni liriche) ai loro pubblici, dedicando serate speciale per le nuove generazioni. Di comune intesa, hanno utilizzato il verbo ‘competere’ nel senso etimologico: in latino cum petere vuole dire ‘cercare insieme’.

LA STAGIONE DEL TEATRO PERGOLESI

La stagione debutta il 4 ottobre nel bel teatro ‘Pergolesi’ di Jesi con il “Don Giovanni” di Mozart con la regia di Graham Vick (uno dei registi più richiesti e che difficilmente ciascuno dei teatri coinvolti avrebbe potuto singolarmente ingaggiare). Lo spettacolo avrà complessivamente circa trenta repliche in modo da ammortizzare i costi e scritturare i cantanti (quasi tutti giovani) per diverse serate (e ridurre così il costo della singola prestazione, dando poi modo di affinare l’interpretazione). E’ possibile che altri teatri si aggiungano all’elenco.

IL DON GIOVANNI DI MOZART

Graham Vick, che vanta il record di sei premi Abbiati vinti per l’originalità e l’intensità degli allestimenti curati in Italia, ci ha riassunto così la sua lettura dell’opera:

“Don Giovanni è una figura assolutamente negativa. Rompe ogni tabù, distrugge i mattoni su cui è costruita la società, che per questo giustamente non può accettarlo. Merita di andare all’inferno. La grande sfida è rendere questo personaggio per quello che è veramente. Oggi non abbiamo più rispetto per la famiglia, per le cose sacre… Siamo tutti un po’ Don Giovanni, e forse lo vediamo come un eroe o come un ribelle. Colpa dell’Ottocento e del romanticismo che ne hanno travisato lo spirito. La mia lettura sarà riferita alla nostra società, anche per riavvicinare l’opera al Settecento”, spiega Graham Vick a proposito della nuova produzione, tra gli eventi più attesi dalla critica nazionale ed estera, che si avvarrà della direzione del venezuelano Josè Luis Gomez Rios, delle scene e costumi di Stuart Nunn, del disegno luci di Giuseppe Di Iorio e delle coreografie di Ron Howell. Suona l’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milanoil Coro del Circuito Lirico Lombardo è diretto da Dario Grandini. Quindi una vera stretta collaborazione istituzionale, non un prestito o nolo di scene e costumi. L’apparato scenico  è stato interamente costruite a Jesi presso il Laboratorio della Fondazione Pergolesi Spontini, impiegando le maestranze tecniche della Fondazione, con esperti in scenografia, decorazione, illuminotecnica, costruzioni in legno e ferro. Sono state appositamente concepite per essere facilmente adattate a palcoscenici differenti di teatri di medie dimensioni.

IL CAST

Nel cast, sono affermati interpreti tra cui il baritono albanese Gezim Mysketa (Don Giovanni) ed il marchigiano Andrea Concetti (Leporello), ed i giovani vincitori del 65° Concorso AsLiCo per Giovani Cantanti Lirici d’Europa, quali Giovanni Sebastiano Sala (Don Ottavio), Mariano Buccino (Commendatore), Federica Lombardi (Donna Elvira), Valentina Mastrangelo (Donna Anna), Riccardo Fassi (Masetto); Alessia Nadin è Zerlina. Nel secondo cast, in scena il 5 ottobre, voci di spessore con il giovane baritono greco Dionisos Sourbis (Don Giovanni), Mariateresa Leva (Donna Elvira), Matteo Mezzaro (Don Ottavio), Cristian Saitta (Commendatore), Ekaterina Gaidanskaja (Donna Anna), Leonardo Galeazzi (Leporello), Davide Giangregorio (Masetto), e la vincitrice del Concorso AsLiCo 2014 Alessandra Contaldo (Zerlina).

LES CONTES DI HOFFMANN

La collaborazione tra i dieci teatri continua  con  “Les Contes d’Hoffmann” di Offenbach con la direzione di Christian Capocaccia e la regia di Frédéric Roels in un nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Teatri del Circuito Lirico Lombardo e Opéra de Rouen Haute-Normandie. Per numerose città della rete è la prima volta che il capolavoro di Offenbach viene messo in scena.

LA TOSCA DI PUCCINI

Collaborazione anche per la tradizionale “Tosca” di Puccini diretta da Antonio Pirolli, con la regia, scene e costumi di Massimo Gasparon, che ha messo in scena l’opera recentemente a Macerata. ed un cast di grandi interpreti tra cui Dimitra Theodossiou nel ruolo del titolo e Leonardo Caimi che debutta Cavaradossi e Alberto Mastromarino quale Scarpia in una coproduzione con il Teatro dell’Aquila di Fermo.

IL SOSTEGNO

In tutte le città del gruppo imprese private e banche collaborano con la lirica, marchio di grande prestigio.

A Jesi, oltre al  sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dei Soci Fondatori (Regione Marche, Comune di Jesi, Comune di Maiolati Spontini), dei Partecipanti Aderenti (Comuni di Monsano, Montecarotto, San Marcello), del Partecipante Sostenitore (Camera di Commercio di Ancona), dei Fondatori Sostenitori (Art Venture: Gruppo Pieralisi, Leo Burnett, Moncaro, New Holland-Gruppo Fiat, Starcom Italia), ed il patrocinio del Consiglio Regionale delle Marche. Sponsor principale è Banca Marche.


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