Skip to main content

Erdogan impone il Corano a scuola

La nuova Turchia di Erdogan impone a tutti gli studenti lo studio del Corano. Entra in vigore la riforma che estende a tutte le scuole l’insegnamento e l’educazione della religione islamica. Il passo successivo prevede l’insegnamento dell’arabo per permettere agli studenti di comprendere al meglio il Corano. Ma in tutto ciò si dimentica il problema dei 200mila cristiani siriani rifugiati in Turchia i cui figli dovranno frequentare le scuole turche. E intanto in Siria

RIFORMA
Il provvedimento di riforma della scuola consiste in due significative novità. La prima impone l’insegnamento e l’educazione religiosa coranica a tutti i tipi di scuole, di ogni grado ed ordine, mentre fino a ieri era limitato alle sole Imam Hatip Lisesi. Si tratta dei licei religiosi che come compito hanno quello di formare la futura casta religiosa turca. In secondo luogo viene esteso l’obbligo scolastico dagli attuali otto a dodici anni.

OBIETTIVO 2023
“Ecco che la riforma è il primo passo della nuova presidenza della repubblica turca targata Erdogan, il cui obiettivo è prepararsi a festeggiare nel 2023 il centenario della Repubblica laica turca fondata da Kamal Ataurk” osserva a Formiche.net Nat da Polis, corrispondente da Istanbul dell’agenzia Asia News.

SCENARI
Dall’obbligo dell’insegnamento imposto dalla nuova riforma della scuola al momento dovrebbero essere esentate le scuole dedicate delle minoranze armene ed ortodosse, che contano rispettivamente 2000 e 250 iscritti. Per cui quegli altri che non intenderanno frequentare istituti ad educazione religiosa saranno costretti a scegliere scuole private, al momento molto care. “E’il motivo per cui il quotidiano Radikal ha osservato che dalla riforma in poi sarà meglio abituarsi all’idea che il 52% dei turchi più un altro 10% proveniente dalle file del partito ultranazionalista turco, crede nell’Islam di Erdogan” aggiunge da Polis. Uno scenario in cui Erdogan non prende in considerazione la questione dei 200mila cristiani siriani rifugiati in Turchia i cui figli dovranno frequentare le scuole turche.

CRISTIANI
I cristiani siriani rifugiati in Turchia sono ormai un nodo stretto: questione delicatissima e ben più grave della riforma scolastica. Tre settimane fa il presidente del Congresso ebraico mondiale, Roland S. Lauder ha scritto un appello dalle colonne del New York Times in difesa dei cristiani in Medio Oriente e in Africa, osservando che “le Nazioni Unite hanno svolto indagini e concentrato il proprio sdegno nei confronti di Israele ma il barbaro massacro di migliaia e migliaia di Cristiani viene affrontato con relativa indifferenza”.

ZENARI
In un’intervista rilasciata ad Asianews il nunzio apostolico in Siria, arcivescovo Mario Zenari, ha affermato che “la Siria sta scivolando nell’inferno e quando si scende in tal modo, non si può pensare di poter vedere la luce”. E ha sottolineato che l’interpretazione del conflitto siriano è piena di contraddizioni, sia da parte siriana sia internazionale. “All’inizio – ha detto – tutta la comunità internazionale aveva letto le rivolte in Siria come un altro capitolo della Primavera araba, come qualcosa di simile a quanto avvenuto in Tunisia, Egitto, o Libia. Invece la Siria è qualcosa di unico e si sta giocando col fuoco, in un conflitto complesso, con tante componenti delicate. E c’è il timore che le conseguenze divengano tragiche e inimmaginabili”.

CAOS
A ciò si aggiunga la recente lettera del patriarca greco-cattolico melkita di Damasco, Gregorio III Laham rivolta all’agenzia Fides per lanciare un appello per “una campagna internazionale per la riconciliazione in Siria” e la gravissima notizia riportata sempre da Fides secondo cui in alcuni libri di storia in uso nelle scuole della Turchia, la narrazione della fine dell’Impero ottomano e della rivoluzione kemalista continua a descrivere gli armeni e le altre comunità cristiane come forze antagoniste a servizio dei disegni di conquista delle potenze straniere, a partire dalla Russia e dall’Inghilterra.

twitter@FDepalo



CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter