Le forze di polizia italiane saranno presto dotate delle pistole elettriche Taser. A deciderlo sarà la Camera dei deputati con la votazione per il “decreto stadi” che si terrà oggi a partire dalle 17, su cui il governo ha posto la fiducia.
CHI E COME SI USERÀ IL TASER
La pistola elettrica sarà data in dotazione alle forze di polizia, inizialmente in modo sperimentale e in accordo con il Ministero della Salute, come stabilito dall’emendamento proposto da Gregorio Fontana (Forza Italia) e modificato da Filippo Bubbico (Pd). La sperimentazione, al momento, sarà avviata solo nelle attività di controllo per le manifestazioni sportive, ma potrebbe presto essere ampliata anche a manifestazioni di altra natura.
LE MISURE STRAORDINARIE
La necessità di provvedimenti straordinari per far fronte agli scontri tra tifoserie prima, durante e dopo le partite di calcio si è resa improrogabile dopo vicenda di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli raggiunto da un colpo di pistola prima della partita di Coppa Italia Roma-Napoli disputata nella Capitale. Le misure, oltre a prevedere l’introduzione della pistola elettrica, riguardano anche aspetti come il Daspo di gruppo, il coinvolgimento dei club nella gestione della sicurezza negli stadi e lo stanziamento di fondi per rifinanziare le risorse operative di Polizia e Vigili del fuoco.
UNO SGUARDO AL PASSATO
Già nel 2007, dopo l’uccisione del poliziotto Filippo Raciti, morto a seguito degli scontri tra Forze dell’ordine e tifosi prima della partita Catania-Palermo, fu emanato un decreto legge per cercare di tamponare la violenza tra tifoserie. Daspo, partite a porte chiuse e maggiore sicurezza strutturale degli stadi erano alcune delle misure introdotte dal provvedimento e che, con questo nuovo decreto stadi, verrebbero replicate e in qualche caso inasprite.
TASER SÌ, TASER NO
Usato dalle forze dell’ordine di 107 paesi, il Taser funziona rilasciando una scossa elettrica per stordire il presunto aggressore o violento, evitando l’uso di armi da fuoco. Mentre la società produttrice della pistola elettrica – che gli ha dato anche il nome, la TASER International, Inc. – sostiene che l’arma sia non letale e che anzi serva a prevenire l’uso di armi da fuoco, associazioni per i diritti umani come Amnesty International e l’Onu ne hanno sottolineato la pericolosità e l’uso distorto che ne può derivare.
AMNESTY E ONU
Le vittime del Taser sono state, secondo Amnesty, 864 dal 2001, ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce Amnesty International per l’Italia, secondo cui l’arma pur essendo definita non letale, potrebbe causare danni gravi al sistema cardiaco e cardiocircolatorio. Amnesty International entrerà in contatto con le istituzioni – ha continuato Noury – “per sollecitare una precisa valutazione dei rischi e per accertarci che i diritti umani non vengano dimenticati”.
Così anche l’Onu, dopo la scelta del governo portoghese di dotare la sua polizia della pistola elettrica, si era pronunciata nel 2007 affermando che benché il Taser non sia un arma che provoca la morte, sia però uno strumento di tortura.