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Ecco la gragnuola di nuove tasse che ci riserverà Renzi

Quando hanno saputo che il vertice europeo sui problemi agricoli si sarebbe svolta in una località denominata Franciacorta i rappresentanti del governo francese hanno protesto perché pensavano che fosse una battuta ironica nei confronti della statura (non solo fisica) di François Hollande.

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Luigi de Magistris, sospeso dal Prefetto di Napoli, farà il ‘’sindaco di strada’’. Lo hanno visto agli incroci di Toledo a pulire i parabrezza delle auto ferme ai semafori. Ovviamente, rifiutando, sdegnato, la monetina.

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Roma e dintorni a bagnomaria. Piove, Governo ladro!

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‘’La flessibilità dell’Italia ci costerà quasi 52 miliardi di batosta su Iva e imposte indirette. E’ la contropartita che Renzi ha messo sul tavolo di Bruxelles per pagarsi la prossima campagna elettorale. Un modo subdolo per finanziare la corsa alla sua riconferma, visto che ormai pare ovvio che la parabola di questo governo sia al tramonto”. Così il deputato leghista Filippo Busin, commentando i numeri della clausola di salvaguardia che Renzi è in procinto di firmare per ottenere l’allentamento dei vincoli. “Dodici miliardi e 4 milioni di rincari nel 2016, 17,8 nel 2017 e 21,4 nel 2018: il governo Renzi baratta la flessibilità con una maxi-stangata fiscale’’. Fin qui l’Ansa. Purtroppo, anche se a parlare è un deputato del Carroccio (nel suo partito fanno ancora i conti con il pallottoliere), i numeri citati nella dichiarazione rispondono a verità. Le clausole di salvaguardia sono un marchingegno della politica di bilancio e vengono previste quando le coperture finanziarie non sono né credibili né convincenti. E finiscono sempre per andare a sbattere su nuove tasse perché sono le sole in grado di assicurare, il più possibile,  entrate certe. Queste clausole somigliano alla rete di sicurezza che sta sotto i volteggi degli acrobati per garantire la loro sicurezza. Dovrebbe evitare i crolli troppo bruschi dei conti pubblici. Ma, ad abusarne, come sta facendo Pier Matteo Renzi Tambroni, anche queste reti  finiscono per strapparsi. Come quelle dei circhi di periferia.

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Discutibile performance, con la sua voce da bambino invecchiato, di Mario Giordano in apertura del Tg 4. Elogio di François Hollande perché sfonda il tetto del deficit; critiche ad Angela Merkel perché continua ad imperversare con la tiritera del rigore; invito al nostro premier ‘’sòla’’ ad essere più coraggioso e a seguire l’esempio che viene d’Oltralpe. Come diceva Mike Bongiorno: allegria!

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A domanda, non abbiamo ricevuto risposta. Insistiamo. Dove è finito Dudù?

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