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Copasir, perché l’audizione di Renzi mi ha deluso. Parla Tofalo (M5S)

“Troppo spesso si è parlato di “servizi segreti” solo in termini negativi, i “servizi deviati”. Evidentemente il giovane presidente del Consiglio Matteo Renzi si è abituato alle sole storie complottiste e spesso di disinformazione; su questo decisamente meglio il suo predecessore Enrico Letta”.

È questo il giudizio di Angelo Tofalo, deputato del M5S e componente del Copasir, sulla prima audizione che Matteo Renzi ha tenuto il 30 settembre scorso davanti al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. In una conversazione con Formiche.net, Tofalo spiega quali sono stati gli argomenti toccati dal premier e perché le sue risposte l’hanno soddisfatto solo parzialmente.

Onorevole, quali argomenti sono stati toccati nell’audizione del premier al Copasir? Quali priorità ha dato per la sicurezza del Paese?

Il premier ha ribadito il concetto che al centro dei Servizi c’è la difesa del “Sistema Paese” indicando quelli che sono i settori strategici: dalla cyber-security all’intelligence economica e finanziaria.
Non posso far riferimento a ciò che è stato detto al Comitato, né posso entrare nel merito di un argomento specifico dell’audizione, ma posso dire che il Premier ha toccato quasi tutti gli argomenti o meglio, glieli han fatti toccare…

Cosa intende?

Troppo spesso si è parlato di “servizi segreti” solo in termini negativi, i “servizi deviati”. Evidentemente il giovane presidente del Consiglio Matteo Renzi si è abituato alle sole storie complottiste e spesso di disinformazione; su questo decisamente meglio il suo predecessore Enrico Letta.

Che opinione ha il Movimento 5 Stelle del ruolo dei Servizi?

A causa di decenni di cattiva politica, clientelare e partitocratica, politica ahimè volta a preservare se stessa e lo status quo, la tutela della Sicurezza nazionale, il perseguimento dell’interesse nazionale e la cultura della Sicurezza sono concetti ai quali l’opinione pubblica è sempre stata poco sensibile in quanto mai adeguatamente educata. La Sicurezza nazionale è materia fondamentale a cui va dedicato tutto il tempo necessario.

Come giudica il rapporto tra Renzi e i Servizi italiani? E come valuta la sua cultura dell’intelligence?

Dalla gaffe su Eni, quando disse in diretta tv che è un pezzo fondamentale dei nostri servizi segreti, agli errori nell’utilizzo di delicatissimi termini come “desecretazione/declassificazione” Renzi è finalmente passato, dopo mesi, anche al Copasir. La legge d’altronde lo obbligava.
Di certo il neo Presidente dovrà ringraziare chi lo sta affiancando, tra tutti gli espertissimi Giampiero Massolo e Marco Minniti, rispettivamente direttore Dis ed Autorità delegata, se qualcosa di buono è stato fatto e se qualcosa di buono, spero, si farà.

Che cosa vi ha convinto e cosa no dell’audizione del presidente del Consiglio?

Nel suo complesso è risultata insoddisfacente. E questa non è una volontà di semplice critica, ma quando incombono gravi e molteplici minacce alla Sicurezza Nazionale, quando bisogna affrontare delicate questioni quali Eni, Telecom e strategie energetiche, terrorismo, ISIS ed ebola, un’audizione francamente non può durare meno di novanta minuti senza un reale confronto, soprattutto quando la stessa audizione è stata attesa per mesi e mesi. Così facendo il ruolo stesso del Comitato è stato svilito, è inaccettabile questa superficialità istituzionale. Non condividiamo le dichiarazioni di soddisfazione di altri membri del Copasir sull’audizione di Renzi.

Cosa vi sareste aspettati? Una risposta sulle conseguenze per la sicurezza nazionale dell’entrata della Cina in Cdp Reti? Sul tema il Movimento 5 Stelle ha promosso un’interrogazione parlamentare.

Come detto prima non posso entrare in un argomento specifico dell’audizione. Ma posso dire che ci vuole chiarezza e coraggio da parte di tutti e condivisione sui temi riguardanti la sicurezza nazionale che non sono un dopolavoro, non è utile farne un circo politico delle vanità e del non senso. Avremmo voluto risposte precise alle domande poste e soprattutto la possibilità di approfondire con i dovuti tempi con il primo ministro che è anche in ultima istanza il capo dei Servizi segreti e a cui è demandata la sicurezza degli italiani.
Se avessimo avuto la presidenza, in quanto più grande forza di opposizione, avremmo preteso un’audizione senza limiti di tempo dal presidente del Consiglio Renzi.

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