Cercasi disperatamente (nuova) classe dirigente. Politici, sindacati, imprenditori, magistrati, giornalisti e persino vescovi. Tutti bocciati. E’ una pagella impietosa quella che emerge dall’ultimo report Swg. Solo i medici si salvano con uno stentato 6 al giudizio degli italiani. Tutti gli altri esponenti delle élite italiane navigano ben al di sotto della soglia di sufficienza. Si va dal 5,7 dei parroci al 4 riservato ai parlamentari, passando per il 5,3 dei professori universitari e il 4,3 dei vertici di banche e istituzioni bancarie.
ONESTI VS. FURBI
Un vuoto generale, non più solo politico come fino a qualche anno fa, che nessuno al momento sembra poter colmare. Lo scontro non si caratterizza più tra persone normali e casta ma soprattutto tra onesti e furbi. È questa la dicotomia che maggiormente viene avvertita, ancora prima che tra ricchi e poveri, rileva il sondaggio.
CAMBIAMENTO, MA COME?
Il Paese si sente infragilito, il 40% ha subito i colpi della crisi, è deluso, arrabbiato e sente il desiderio di cambiamento. Sì, ma come? Agli italiani non basta più il cambiamento per il cambiamento – dice Swg – esso non può rimanere uno slogan ma deve venire declinato in una visione del futuro. In altre parole, non basta la parte destruens, ma serve anche quella costruens.
LE SFIDE
Sicurezza, rigenerazione delle capacità di consumo delle persone, stabilità e certezze, dopo tanta flessibilità nel lavoro e nella società, sono le sfide su cui la nuova classe dirigente è chiamata a dare delle risposte.
Una classe dirigente che sicuramente dovrà prevedere un cambio generazionale per riscattarsi. Condizione necessaria ma non sufficiente. Perché è sull’idea di futuro, sullo sguardo per il domani, sul progetto e, soprattutto, sulle donne e gli uomini in grado di realizzarlo che si gioca la scommessa secondo Swg.