Freddezza, diffidenza, rancore. L’abbraccio con cui fino a qualche settimana fa Forza Italia era pronta a stringere il figliol prodigo Ncd in vista delle Regionali e di una futura ricomposizione del centrodestra ora non sembra più disponibile.
L’ASSE CON LA LEGA
Il presunto veto ai “traditori” pronunciato da Berlusconi all’ultimo ufficio di presidenza porta a riconsiderare strategie e alleati. L’asse privilegiato ora è quello con la Lega, come dimostra il recente incontro tra gli azzurri Altero Matteoli e Giovanni Toti e il segretario del Carroccio Matteo Salvini che ha sempre chiuso le porte ad Angelino Alfano.
EMILIA E CALABRIA
E come dimostrano gli accordi in dirittura d’arrivo sulle due Regioni che votano a novembre. In Emilia Romagna si prospettano due candidati distinti per il centrodestra, uno di Fi e Lega, l’altro di Ncd-Udc. E in Calabria, è stato lasciato poco spazio al dibattito con il nome dell’attuale commissario straordinario della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro imposto dagli azzurri e l’aut aut “o così o faremo a meno di voi” offerto agli alfaniani.
A LIVELLO NAZIONALE
La distanza tra cugini si percepisce anche a livello nazionale. Dopo la proposta del senatore di Ncd Antonio D’Alì per una formula diversa delle larghe intese che preveda l’appoggio esterno unitario di Ncd e Fi, Formiche.net ha sondato gli umori tra gli azzurri.
C’è chi la bolla come resa dei conti tutta interna a Ncd, chi la giudica come irrealizzabile per la voglia di rimanere attaccati alla poltrona di molti esponenti di Ncd, chi infine tra i giovani di Fi predilige il rapporto con Lega e Fratelli d’Italia e quindi suggerisce di allinearsi a una una posizione più dura verso il governo come quella di Salvini e Meloni.
La linea che sembra prevalere è però quella dell’opposizione responsabile al governo. Sì dunque al patto sulle regole ma chiara alternativa alle misure dell’esecutivo. Con la tendenza che si respira sempre più forte tra gli azzurri a percepirsi distinti e distanti dalle sorti di Ncd.
NOZZE GAY
Lo si vede anche in materia di diritti civili. Se da una parte Alfano blocca il registro delle nozze gay all’estero, attirandosi un polverone di critiche, dall’altra Berlusconi cavalca la “gaia” passione della sua campagna Francesca Pascale e nomina Mara Carfagna alla guida di un nuovo dipartimento ad hoc per le “libertà civili e i diritti umani”.