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Ecco come Alfano dichiara guerra ai foreign fighter

Dopo il Regno Unito, anche l’Italia potrebbe dotarsi già nei prossimi giorni di norme ad hoc per contrastare il fenomeno dei foreign fighters, i cittadini occidentali che si uniscono a gruppi terroristi come lo Stato Islamico per combattere la loro guerra santa.

Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Interno Angelino Alfano, intervenuto ad un convegno al Centro studi americani presieduto da Gianni De Gennaro.

IL RUOLO DEL VIMINALE

L’Isis – ha detto il titolare del Viminale – è una grande minaccia all’Occidente e non solo, alla quale l’Europa è chiamata a rispondere in una forma davvero unitaria. In Consiglio dei ministri porterò un provvedimento via decreto per risolvere alcuni vuoti normativi ed evitare che singoli possano decidere di andare a combattere all’estero“.

IL DIBATTITO A BRUXELLES

Per ciò che concerne invece il ruolo di Bruxelles, ricordando il semestre guidato da Roma, Alfano ha spiegato che “giusto ieri al Consiglio dei ministri dell’Interno Ue si è deciso di accelerare sulle procedure di registrazione dei passeggeri in area Schengen e a livello delle singole legislazioni nazionali“, in modo da controllare in modo più efficace gli spostamenti, anche in collaborazione con gli Stati Uniti.

ANCHE I BIG DELLA RETE CONTRO L’ISIS

Novità anche sul fronte di internet, usato dai jihadisti per reclutare giovani. Per combattere il terrorismo di matrice religiosa, ha sottolineato il ministro dell’Interno, “ci vuole anche maggiore collaborazione con i social media e i colossi del web“.

In un recentissimo vertice europeo, ha svelato Alfano, alcuni big della Rete – Microsoft, Google, Twitter e Facebook – si sarebbero detti disposti a collaborare per estirpare la piaga del radicalismo attraverso un maggiore supporto per il controllo di contenuti che violano le condizioni di utilizzo dei siti e dei servizi in questione.

LA STRATEGIA DA COMBATTERE

L’obiettivo – ha concluso il leader di Ncd – è quello di esercitare, nei limiti ovviamente del rispetto della privacy, un maggiore controllo sui contenuti, perché le nuove modalità di reclutamento dell’Isis passano anche attraverso la rete. Sono canali individuali, non c’è un luogo per iscriversi, ognuno può radicalizzarsi e aderire alla cosiddetta “strategia dei mille tagli” con cui dissanguare il nemico“.



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