In area Euro ieri si è assistito a una giornata di forte vendite sui titoli periferici. Il tasso decennale greco si è portato fino all’8%, massimo da febbraio 2014, quello italiano si è spinto fino al 2,46% con volumi sul future ai massimi storici e con lo spread che ha raggiunto i 171 pb. Andamento opposto per i tassi core, che hanno visto il decennale tedesco e francese raggiungere un nuovo minimo in un contesto di scambi elevati.
LE RAGIONI DEL TONFO
Diversi i motivi alla base del movimento. Si passa dai rischi geopolitici, all’allarme virus Ebola, all’attesa per i risultati degli stress test del settore bancario europeo ed ai timori che la Commissione non lasci il via libera ad alcune finanziarie come quella italiana e francese. Ieri in area Euro si è fortemente distinta la Grecia su cui sono aumentati i dubbi circa la sua capacità di riuscire ad abbandonare prima del previsto il piano di aiuti internazionale così come dichiarato dal premier Samaras. Nei giorni scorsi lo stesso aveva più volte mostrato la volontà di abbandonare il piano internazionale di aiuti e di ricorrere al finanziamento sui mercati.
QUESTIONE GRECA
La proposta però non è stata ben accolta dalla Troika secondo cui il paese non sarebbe in grado di finanziarsi da solo. Il timore di un abbandono del piano ha contribuito alla vendita dei titoli obbligazionari greci e secondo alcune indiscrezioni il governo starebbe rimettendo in discussione la possibilità di tornare a finanziarsi sui mercati. Un altro rischio è rappresentato dalle elevate incertezze politiche con l’aumento dei consensi del partito di opposizione Syriza.