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De Margerie, tutte le stranezze della morte del presidente di Total

Come mai un mezzo di servizio è riuscito a impattare, inosservato, contro il Falcon del Ceo di Total, Christophe de Margerie? Il conducente era realmente oltre i limiti consentiti di alcol, o hanno ragione i suoi familiari che parlano di un cardiopatico impossibilitato a ubriacarsi? Perché è stato incaricato di coordinare le indagini lo stesso generale che ha analizzato l’incidente al presidente polacco Lech Kaczynski? Gli interrogativi si addensano senza trovare al momento risposte certe.

RICOSTRUZIONE
Il Falcon-50EX era diretto a Parigi, con tre persone a bordo di equipaggio ed un solo passeggero. Poco prima di mezzanotte, l’aereo ha ricevuto il permesso dal direttore della torre di controllo e ha iniziato la manovra di decollo. Le condizioni meteo, anche se non ideali (350 metri di visibilità e nuvola di base a 60 metri), erano comunque favorevoli al volo. Circa 40 secondi dopo l’inizio dell’accelerazione del velivolo, ecco l’ostruzione da parte dello spazzaneve.

IMPATTO
Il mezzo si trovava sulla pista nel cosiddetto “cross” con un’altra pista. Ad alta velocità il Falcon ha colpito con l’ala sinistra il mezzo per poi impattare al suolo. Il velivolo ha immediatamente preso fuoco e alcune delle sue parti sono state scagliate fino ad una distanza di 200 metri. L’incendio è stato spento abbastanza rapidamente, ma non ci sono stati sopravvissuti. Già un’ora dopo dell’incidente lo scalo ha ripreso la normale attività, solo la seconda pista è rimasta chiusa fino al mattino.

SPAZZANEVE
Al volante c’era Vladimir Martynenko, un 60enne residente nel distretto di Odintsovo vicino a Mosca. Miracolosamente non è stato ferito. E’ stato arrestato e secondo il coordinatore delle indagini Vladimir Markin era ubriaco. Alexander Bastrykin, che ha coordinato la riunione operativa all’interno dell’aeroporto, ha osservato che la causa dell’incidente non è da ritrovare solo in una tragica serie di circostanze, ma “nella connivenza penale dei funzionari”. E non ha escluso nuovi arresti.

DIFESA
Ma il conducente dello spazzaneve, così come sostenuto dopo l’interrogatorio dal suo legale Alexander Karabanov, non riconosce la colpa nell’incidente e nega di aver abusato di alcol. Inoltre ha presentato come prova il fatto che, prima di mettersi alla guida del mezzo, aveva passato la visita medica obbligatoria. Sul punto i suoi familiari hanno confermato alla stampa russa che Vladimir, soffrendo di una malattia cardiaca, beve pochissimo e solo durante le feste. Allo stesso tempo, “si vuol fare di un cittadino normale un capro espiatorio“, ha polemicamente il suo avvocato dopo l’interrogatorio.

MEZZO
Si tratta del trattore-spazzaneve Schmidt TJS630 Mercedes. Lo scorso anno nell’aeroporto di Vnukovo è stato istituito un sistema di controllo e di monitoraggio basato sul “trasporto Glonass“, ma non si sa ancora se esso fosse collegato o meno allo Schmidt in questione la notte dell’incidente.

DUBBI
Secondo alcune ricostruzioni apparse sulla stampa russa, il mezzo avrebbe occupato illegalmente la pista, dal momento che la richiesta di uscire non aveva raggiunto il coordinatore di pista per il nulla osta. In quel momento è stato dato il permesso al decollo perché ufficialmente non risultava nulla che impedisse il decollo stesso. Nello specifico la frase “nulla osta per il decollo” significa che la pista è sgombra.

SINDACATI
Il sindacato russo, l’Unione Federal Trade di Air Traffic Controllers Russia, ha detto che esiste una regola che vieta categoricamente di lasciare mezzi sulla pista senza permesso. Una situazione simile si è verificata nel mese di luglio di quest’anno all’aeroporto di Barcellona con un aereo della compagnia “UTair” che per un soffio non è entrato in collisione con un mezzo dell’aeroporto.

INDAGINI
Le indagini sulle cause della tragedia di Vnukovo hanno preso una piega internazionale. La trascrizione dei registratori di volo sarà condotta con la partecipazione di specialisti di BEA (l’autorità francese per le indagini sugli incidenti) e della società Dassault. L’ufficio del procuratore di Parigi ha aperto anche un’inchiesta penale per “omicidio colposo”.

GUREVICH
Il capo della squadra investigativa è Mikhail Gurevich, che dalla sua ha una lunga esperienza nelle indagini internazionali. E’ stato il generale incaricato a indagare le circostanze dell’incidente al Tu-154, su cui volava il presidente polacco Lech Kaczynski nell’aprile 2010.

VERSIONI
Nelle prime ore dopo l’incidente il portale news LifeNews.ru aveva riferito un’altra versione dei fatti, ovvero che l’aereo era stato in volo per un breve periodo di tempo, inviando alla torre di controllo segnali di sos e di danni al motore, oltre che fuoco alla fusoliera, prima di schiantarsi sulla pista.

twitter@FDepalo


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