C’è la Liguria in cima ai pensieri di Andrea Orlando? Il ministro della Giustizia sembrava aver accantonato l’ipotesi di una sua candidatura per le Regionali del prossimo anno. E invece il pensiero lo stuzzica, come dimostrerebbero le sue considerazioni tenute ieri nel corso di un pranzo in un ristorante romano vicino al Ministero.
Ai suoi interlocutori, anche con conversazioni telefoniche ascoltate dai frequentatori del ristorante, il Guardasigilli avrebbe spiegato l’inopportunità di tenere primarie a breve. Una discussione che tiene banco in Liguria, dopo lo shock dell’alluvione e la rabbia dei cittadini verso Comune e Regione. Se dal Pd nazionale premono per la data del 14 dicembre, dalle sezioni arriva la richiesta di un rinvio a fine anno o inizio dell’anno prossimo.
E poi, con quali candidati? Al momento sulla carta c’è un testa a testa tra la renziana Raffaela Paita e Mario Tullo, rappresentante di bersaniani e civatiani. La corsa che tutti davano in discesa per la prima si è complicata con il disastro che ha colpito Genova, visto che la Paita è titolare delle deleghe alla Protezione civile e alle Infrastrutture.
Servirebbe allora un nome forte per sparigliare le carte. Magari quello di Sergio Cofferati che proprio oggi in una tv locale ha chiarito che “nessuno me lo ha chiesto ma se capitasse ci potrei pensare”. Un ni che ha destato stupore in Orlando, che avrebbe riferito ai suoi commensali la volontà di “stanare” l’ex segretario della Cgil. Perché? Semplicemente per mantenere il controllo sulla sua Regione? O perché ancora desideroso di prendere parte alla competizione?
Del resto, i numeri giocano dalla sua parte. Secondo un sondaggio di Digis, il ministro della Giustizia, ed esponente della componente dei Giovani Turchi che fa capo anche al presidente del Pd, Matteo Orfini, doppierebbe Paita a livello di gradimento, con il 37% delle preferenze. E allora forse per Orlando le Regionali possono diventare molto più che un argomento di conversazione al ristorante.