Va bene, manganelliamo pure la Polizia per quanto accaduto ieri a Roma, tra piazza Indipendenza e via Molise. D’accordo, rottamiamo anche i vertici del Viminale e della Questura della capitale. Ma davvero così si risolvono crisi industriali, disoccupazione e lotte intestine alla sinistra?
Il “dagli” ai poliziotti e ai ministri che non hanno la tessera del Pd è iniziato, al di là delle frasi di circostanza e delle dichiarazioni flautate. Ma dopo che sarà assestato qualche sganassone a Questura, polizia e ministro dell’Interno, restano i problemi industriali e le diatribe sindacali e politiche tutte interne alla sinistra.
E’ facile, troppo facile, trovare qualche capro espiatorio nella polizia, individuare responsabilità vere o presunte nel corso della protesta con 8 feriti ieri, tra poliziotti e manifestanti.
Peccato che non si ricordi come nasce e si nutre la crisi dell’acciaieria di Terni: sovrapproduzione in Europa, Asia al galoppo, miopia della Commissione europea (che strappò la proprietà ai finlandesi di Outkumpu che avevano acquistato gli stabilimenti di Thyssen a Terni per ridarla ai tedeschi che considerano residuale l’impianto ternano), volontà del gruppo tedesco di ridurre di 537 i dipendenti su 2.600 totali e di chiudere uno dei due altoforni.
Il resto sono solo beghe tutte interne alle sinistre varie e variopinte che pullulano tra Pd, sindacati e movimenti di base. Si scambino tweet, sms e telefonate, e non manganellino poliziotti, questori e ministri.
(articolo aggiornato alle ore 12,30)