In ballo c’è la società italiana che solo a Milano gestisce la più vasta rete in fibra ottica d’Europa. E sarà stato forse proprio il recente interesse di Telecom Italia per Metroweb, controllata dai fondi F2i e Fsi di Cassa depositi e prestiti, a far mollare gli ormeggi a Vodafone.
Per impedire che sia Telecom Italia a portare a termine l’operazione, e contrastare quello che sulla fibra potrebbe essere un colosso dominante, la società amministrata da Aldo Bisio non esclude un interesse a rilevare la quota del 54% di F2i in Metroweb.
LA MISSIONE DI RAVANELLI
A poco più di 15 giorni dal suo insediamento, così Renato Ravanelli, nuovo amministratore delegato del fondo F2i, già direttore generale di A2a, potrebbe portare il 20 novembre prossimo sul tavolo del Cda anche il dossier Metroweb. Secondo quanto appreso da Mf-Dowjones il board del fondo guidato da Ravanelli non avrebbe però ancora deciso cosa fare della quota detenuta in Metroweb.
L’INTESA TRA VODAFONE E METROWEB
L’obiettivo di Vodafone sarebbe quello di andare oltre all’attuale partnership con Metroweb, grazie alla quale ha raggiunto con la formula Fiber to the home (fibra fino a casa) 300.000 abitazioni a Milano. L’intesa milanese tra le due società risale ad un anno fa mentre sono più recenti gli accordi siglati per Bologna dove, ha preannunciato l’ad di Vodafone, a breve sarà lanciata la fibra a 300 Mpbs. (Leggi qui tutti i progetti di Vodafone)
LE MIRE DI TELECOM
Lo scorso 26 settembre il cda del gruppo presieduto da Giuseppe Recchi ha dato mandato all’ad Marco Patuano per trattare l’acquisto della partecipazione del fondo infrastrutturale (F2i). Se l’operazione andasse in porto, Telecom diventerebbe il socio di controllo di Metroweb con una quota del 53,8 per cento. Al suo fianco ci sarebbe il Fondo strategico italiano (Fsi) della Cassa depositi prestiti che possiede il rimanente 46,2 per cento. Ma non solo.
TELECOM, VODAFONE E L’ANTITRUST
Se l’acquisizione fosse portata a termine, Telecom Italia, l’attuale monopolista della rete in rame, deterrebbe presto anche la rete in fibra ottica di nuova generazione.
La prospettata concentrazione in capo a Telecom della proprietà di tutte le reti fisse attualmente esistenti ha già allarmato gli addetti ai lavori ed attirato i primi esposti all’Agcom presentati da alcuni movimenti dei consumatori.
Il dubbio del possibile rischio antitrust dell’operazione di Telecom segna invece un punto a vantaggio di Vodafone, che si aggiungerebbe alla partnership già in essere: “Gli analisti finanziari hanno fatto notare che Vodafone potrebbe avere un vantaggio: l’assenza di vincoli Antitrust, visto che Telecom Italia dispone della principale rete di tlc in Italia e sta a sua volta cablando le principali aree metropolitane del Paese”, fa notare il quotidiano la Repubblica.
L’ANALISI DEL SOLE 24 ORE
Scrive Antonella Olivieri del Sole 24 Ore: “Si potrebbe configurare uno scenario di asta, dove è vero che Telecom non ha limiti vincolanti di prezzo, ma è anche vero che Vodafone è ricca di liquidità”. Secondo gli addetti ai lavori, il vero obiettivo di Vodafone non è tanto quello di strappare Metroweb a Telecom a suon di milioni di euro: “Per il gruppo britannico la soluzione ideale – scrive il Sole 24 Ore – resta una formula aperta a più operatori, per lo sviluppo delle rete in fibra, che abbia in Cdp una sorta di arbitro-garante della governance”.