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Ecco come l’intelligence può essere al servizio della salute

La sanità come elemento chiave della sicurezza e dell’intelligence nazionale di un Paese. È il tema di un paper (qui l’abstract) scritto a quattro mani da Luigi Martino, research assistant presso l’Università di Firenze, e Marco Mayer, adjunct professor di cyberspace e international politics alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

LA CONVENTION DELL’ISA

Il lavoro verrà presentato il 20 febbraio del 2015, nell’ambito della convention annuale International Studies Association di New Orleans, uno dei più importanti appuntamenti al mondo nei settori degli studi politici, internazionali e di intelligence.

GLOBALIZZAZIONE DELLA SALUTE

Martino e Mayer sono gli unici italiani ad essere stati ammessi a presentare un paper alla sezione intelligence del convegno. La loro analisi, presentata a luglio, si rivela di grande attualità visto il proliferare della minaccia dell’ebola e le operazioni internazionali messe in campo dai governi per arginare il virus. Un lavoro che può essere arduo in tempi di interdipendenza e globalizzazione.

In questo quadro, i sistemi sanitari nazionali dei regimi autoritari – spesso fragili, corrotti e inefficaci – meriterebbero per i due autori maggiore attenzione da parte della comunità dell’intelligence.

I PROBLEMI DEL FUTURO

Tradizionalmente, spiega la ricerca, le politiche globali per la salute e la sicurezza nazionale sono stati affrontati in modo separato da diverse comunità accademiche. Un approccio che potrebbe essere migliorato. Al fine di farlo, Martino e Mayer si chiedono come aggiornare la raccolta di informazioni su carenze potenzialmente pericolose dei sistemi sanitari nazionali e come integrare le risorse umane, le informazioni digitali, data mining e Osint nel settore delle malattie trasmissibili.

Obiettivo: suggerire nuove policy e risolvere i problemi più urgenti per affrontare in modo globale e coordinato le minacce sanitarie del futuro.



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