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I miei candidati non renziani per il dopo Napolitano al Quirinale

Matteo Renzi, dopo aver raggiunto un accordo sulla legge elettorale con gli alleati (leggi gli ascari) della sua maggioranza, si confronta di nuovo con Silvio Berlusconi che è il suo vero sodale. Siamo convinti che troverà il modo di imbrogliare anche lui, perché è facile raccontare bugie a chi, pur sapendo che sono tali, ha interesse a (fingere di) credervi. I patti di Renzi somigliano ai trattati che il governo degli Stati Uniti, nel XVIII secolo, stipulava in pompa magna con le grandi nazioni dei nativi, ben sapendo che entro pochi anni li avrebbe violati o in conseguenza di una nuova corsa all’oro o per la costruzione di una linea ferroviaria oppure per consentire una nuova colonizzazione. Renzi può promettere che si voterà solo nel 2018. Ma tutto lascia credere che si andrà alle urne in primavera.

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Lo ha affermato, con quella sicurezza che sa tanto di sicumera, Massimo D’Alema a ‘’8 e ½’’. Ma l’ex lider maxino ha ragione. Renzi intorno a sé vuole solo yesmen (anche quando sono donne) replicanti. Figuriamoci chi proporrà per la Presidenza della Repubblica al posto di Giorgio Napolitano (ne parlano ormai come se fosse in procinto di andarsene entro poche settimane). Quella elezione sarà un passaggio importante per la libertà di noi tutti. Sia lode ai franchi tiratori.

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Lo confessiamo. Al Quirinale vedremmo volentieri Romano Prodi. E’ stato, limitatamente la suo primo governo, un buon presidente del consiglio, a cui dobbiamo riforme importanti e l’ingresso dell’Italia nel club della moneta unica. E’ stato un grande presidente della Commissione Ue a cui si devono talune  conquiste storiche come l’allargamento della Comunità ai Paesi dell’Est. Gode di un importante prestigio internazionale. Se non Prodi vorrei che fosse eletto Mario Monti.

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Tra i candidati a succedere a Napolitano c’è anche Dario Franceschini. Con lui, però, ci sarebbe il problema della lingua, durante le missioni all’estero. Pare che siano introvabili degli interpreti in grado di fare la traduzione istantanea dal dialetto ferrarese, il solo idioma  con cui Franceschini riesce ad esprimersi.

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Carmelo Carneade Barbagallo diventerà segretario generale della Uil. L’ospizio può attendere?

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In Scelta civica si confrontano, per la segreteria, Irene Tinagli ed Enrico Zanetti. Moltitudini di militanti sono chiamati ad esprimersi. Speriamo che Tinagli se la cavi.

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